10/09/2009 - "la parola cui abbiamo creduto" (Celan)
OMAGGIO AD AMELIA ROSSELLI
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Figlia dell'esule antifascista Carlo, Amelia Rosselli si ritaglia un posto unico nel panorama letterario italiano per la sua natura 'apolide' e per l'atteggiamento di estraneità tenuto nei confronti del mondo intellettuale. La sua poesia, prevalentemente a tematica amorosa, si distingue per una lingua che si libera dalla regole per farsi flusso di parole. A ricordare l'autrice di "La libellula", "Impromptu" e molte altre raccolte e componimenti intervengono, insieme a Mario Artioli, Daniela Attanasio, poetessa, che ha dedicato alla Rosselli un numero del quadrimestrale "Galleria", e Maria Clelia Cardona, legata da lunga amicizia con la poetessa. Letture a cura di Barbara De Gabrielis.
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Italiano
Nell'Atrio degli arcieri di Palazzo Ducale Mario Artioli fa da moderatore tra Daniela Attanasio, esperta dell'opera poetica di Amelia Rosselli e Maria Clelia Cardona, amica intima della poetessa scomparsa. È la Attanasio che per prima prende la parola spiegando come la Rosselli ha influenzato tutta una generazione di poeti, in un sistema geocentrico, le giravano attorno. Poeti passati ma anche poeti a venire, come gli appartenenti al gruppo '63. Tutto gira intorno alla sua poetica che, immobile, è attraversata dalle tre lingue natali: l'italiano del padre, il francese dell'istruzione e l'inglese della madre. Il tutto rumina e turba la sua scrittura che racchiusa nella metrica triangolare ricerca perennemente la carica di una parola sempre a venire. Si ricerca così, continua la Attanasio, una sorta di Grande Maestro, una figura della perfezione linguistica che come in una esotica ricerca non sarà mai completamente raggiunta. Il risultato? Una parola dall'andamento sismico che si forma per fonemi psichici e a regime sinergetico, in cui «il verso è come andare verso ed andare contro». La parola nasce dalla memoria. Maria Clelia Ardona introduce allora una personalità, quella dell'amica Amelia, completamente coerente con la sismicità della sua poetica. La Rosselli, una donna dalla vivace tensione alla vita, amante delle amicizie e tendente all'amore. Ma anche una donna dalle esperienze forti. Sembra infatti che gli uomini che ha più frequentato siano tutti tragicamente scomparsi. Scudellaro, Moravia, Pasolini, Gottuso non sono che degli esempi. un rapporto con l'assenza che alimenta paradossalmente la sua ricerca. quella del grande Maestro, del verso perfetto. Amelia Rosselli nasce a Parigi nel 1930. Nel '37, il padre Carlo e il fratello di lui, Nello, ebrei ed eroi della Resistenza Europea che avevano fondato il movimento "Giustizia e libertà", vengono barbaramente uccisi da un gruppo francese di estrema destra, forse per ordine dello stesso Galeazzo Ciano. Questo evento la segna profondamente e per tutta la vita lei sarà costantemente alla ricerca di una figura paterna, di un maestro; avrà profonde relazioni di amicizia con un gran numero di letterati e uomini di cultura, spesso conclusisi tragicamente, come succederà con Pier Paolo Pasolini, che per primo aveva scoperto il suo talento e l'aveva aiutata a pubblicare il suo libro, "Primi scritti". Naturalmente elegante, fisico longilineo, mani volatili, occhi grigi che guardavano sempre oltre, voce profonda e cantilenante. Questo il ritratto che Daniela Attanasio, poetessa, traduttrice e critico letterario, ci ha dato di Amelia Rosselli oggi, per passare subito dopo alla descrizione dell'opera della stessa. Nella sua poesia c'è la figura del maestro, punto di riferimento sempre cercato, ma anche la tematica amorosa, l'ironia, il contrasto definito «sismico» di mille suggestioni che cozzano fra loro, cantilena e musica, eppure anti-lirismo per definizione. La voce di Barbara De Gabrielis, dunque, ci ha condotti nella dimensione elevata e solitaria dell'autrice. A condividere con noi il suo ricordo della persona, della donna, è stata, invece, Maria Clelia Cardona, poetessa, scrittrice, critico letterario e amica intima di Amelia Rosselli. Una vita non facile, costellata dalla perdita di persone care, ma che, nonostante tutto, non le ha mai tolto la tensione amorosa verso gli altri, non ha minato il suo coraggio e la sua combattività.