11/09/2009 - "la parola cui abbiamo creduto" (Celan)
OMAGGIO AD ANGELO MARIA RIPELLINO
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«Vi sono mesi in cui / non nasce un granello di poesia. / Il male scaccia le metafore, / l'analogia boccheggia».
È ancora possibile cantare gli oggetti, dare un nome alle cose per «vincere l'angoscia dello spazio»? Uniti idealmente dai versi di Angelo Maria Ripellino (1923-1978), Alessandro Fo e Mario Artioli - con il supporto di un progetto multimediale ideato da Laura Fo ("Itinerario nel Meraviglioso") e con il contributo del giovane critico Federico Lenzi - percorrono l'opera lirica e la vita di un maestro della letteratura del Novecento, docente di letteratura russa, critico teatrale straordinario.
Ascoltare la voce dei testimoni che hanno camminato insieme ai poeti, e quella dei critici e dei grandi lettori che hanno frequentato i loro testi significa ritrovare la ragione per cui una parola nasce. Festivaletteratura propone quest'anno una serie di incontri, curati da Mario Artioli e Daniele Piccini, su alcuni dei poeti del Novecento che non possiamo più udire dal vivo.