10.09.2010 - Una città di donne
Vanna Mignoli e Milena Nicolini
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Vanna Mignoli, insegnante mantovana, ha pubblicato nel 1984 "Mi chiusero nel freddo", e più recentemente "Di sillaba in rima" (2004) e "Quartetto di cannucce" del 2007. Milena Nicolini, modenese, si occupa di teatro e accompagna alla scrittura per la scena testi di poesia e di critica. Dopo "Duale", raccolta del 1975, seguono "Lilith o del sogno", "I tagli e le giunture" e "I miei stanno bene, grazie". Dichiara Vanna Mignoli: «Devo aver cominciato/ a scrivere di poesia al rovescio- /non indugi in passaggi /allusivi - non miti/ o grandi amori disperati/ da stigmatizzare - ma dopo - dopo si usa la lente che separa l'immanente/ dal transitorio- / dopo/ non il contrario». E, in controcanto, Milena Nicolini: «a volte, vedi, ci sono momenti/ che l'unico potere è di parole/ parole-crepe/ serpeggianti per la terra secca/ non definitive». Conduce Nella Roveri; intermezzi musicali di Stefano Liuzzo.
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Italiano
In occasione della quattordicesima edizione Festivaletteratura ha deciso di avviare un nuovo progetto, "Una città di donne", in cui viene realizzato un reading di poesia da parte di varie voci femminili.
Il primo di questi incontri, svoltosi venerdì 10 settembre alle ore 10.15 nel chiostro di S.Barnaba, ha visto come protagoniste Vanna Mignoli, insegnante e poetessa mantovana e Milena Nicolini, regista teatrale e poetessa.
A presentare queste due voci è stata Nella Roveri, che ha messo l'accento sulle cifre caratteristiche delle due poetesse, la brevità del verso per la prima e la parentesi mai conclusa per la seconda.
Dopo la presentazione il pubblico è entrato nel cuore dell'incontro, che si è svolto come un dialogo tra strumenti diversi: la lettura delle due donne, alternata dalla chitarra di Stefano Liuzzo.
Tra una poesia e l'altra le due scrittrici hanno compiuto delle riflessioni sul loro lavoro; la Mignoli, in bilico sulla sedia e con la sua vocina roca, si è concentrata sul concetto di ispirazione, sottolineando come le idee vengano all'improvviso e quindi debbano essere trascritte immediatamente, affinché non vada persa la freschezza del progetto.
Milena Nicolini invece, più statuaria e imponente della sua minuta collega, ha voluto mettere l'accento sulla poesia come mezzo di lettura e interpretazione della vita di ciascuno di noi; la poetessa ha inoltre confidato al pubblico che i suoi versi le permettono di trasmettere concetti che altrimenti si vergognerebbe a esprimere con parole normali.
Alla fine dell'incontro le due voci femminili si sono fuse alla melodia della chitarra, creando un dialogo singolare, che è riuscito a trasmettere raffinate emozioni ai partecipanti.
Il primo di questi incontri, svoltosi venerdì 10 settembre alle ore 10.15 nel chiostro di S.Barnaba, ha visto come protagoniste Vanna Mignoli, insegnante e poetessa mantovana e Milena Nicolini, regista teatrale e poetessa.
A presentare queste due voci è stata Nella Roveri, che ha messo l'accento sulle cifre caratteristiche delle due poetesse, la brevità del verso per la prima e la parentesi mai conclusa per la seconda.
Dopo la presentazione il pubblico è entrato nel cuore dell'incontro, che si è svolto come un dialogo tra strumenti diversi: la lettura delle due donne, alternata dalla chitarra di Stefano Liuzzo.
Tra una poesia e l'altra le due scrittrici hanno compiuto delle riflessioni sul loro lavoro; la Mignoli, in bilico sulla sedia e con la sua vocina roca, si è concentrata sul concetto di ispirazione, sottolineando come le idee vengano all'improvviso e quindi debbano essere trascritte immediatamente, affinché non vada persa la freschezza del progetto.
Milena Nicolini invece, più statuaria e imponente della sua minuta collega, ha voluto mettere l'accento sulla poesia come mezzo di lettura e interpretazione della vita di ciascuno di noi; la poetessa ha inoltre confidato al pubblico che i suoi versi le permettono di trasmettere concetti che altrimenti si vergognerebbe a esprimere con parole normali.
Alla fine dell'incontro le due voci femminili si sono fuse alla melodia della chitarra, creando un dialogo singolare, che è riuscito a trasmettere raffinate emozioni ai partecipanti.