11/09/2010 - TRACCE. Letture di oggi, letture di domani

SULL'AMORE PER I LIBRI


2010_09_11_TR1030

"Gli strumenti del bibliofilo", "Collezionare libri antichi, rari, di pregio", "Bestiario bibliofilo": Hans Tuzzi racconta ai lettori del Festival il mondo della bibliofilia.

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Una serie di aneddoti divertenti legati al mondo del libro ha costellato l'intervento di Hans Tuzzi, pseudonimo dello scrittore e collezionista milanese Adriano Bon, nella "Traccia" odierna «incisa» presso la Tenda Sordello.
Bibliofilo d'eccezione, Tuzzi ha esordito tentando di salvare la figura del «devoto del libro», troppo spesso disegnato come un anziano taciturno, puzzolente e all'oscuro dell'esistenza del phon e della tv a colori.
Sin da Balzac e Flaubert, entrambi autori di racconti sprezzanti sui bibliomani/bibliofili, questi collezionisti erano visti come personaggi piatti e poco interessanti, tutti presi a lasciar fuori casa il mondo reale, chiudendosi in un'esistenza fittizia fatta di copertine in pelle e foglietti ultracentenari.
L'incontro è proseguito sotto forma di propaganda bibliofila: il pubblico ha potuto scoprire quanto sia ricercato il primo numero di "Super Giallo Topolino" e "Diabolik", quale sia stato il titolo della prima traduzione italiana de "Il Giovane Holden" ("Vita da adulto") e quanto poco sia diffusa la falsificazione nel mercato del libro.
Il collezionismo inoltre ha permesso allo scrittore milanese di scoprire che il primo numero di "Linus" aveva due copertine diverse, in cui il disegno ed il soggetto erano sì uguali, ma con due tonalità di verde differenti.
Infine, Tuzzi racconta un «no» clamoroso: Primo Levi venne rifiutato due volte da Einaudi, e la prima edizione di "Se questo è un uomo" uscì con un piccolo editore di provincia.

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