11/09/2010
UMANITÁ RESPINTA
2010_09_11_159
Le migrazioni transnazionali rappresentano una delle sfide cruciali del nuovo millennio. Eppure, di fronte a un fenomeno che richiede la piena accettazione di norme universali, molti paesi continuano a fornire risposte disarticolate, lasciando carta bianca a demagogie di ogni sorta. Oggi più che mai diviene quindi impellente smascherare i facili slogan e sforzarsi di dar voce alla sofferenza dei richiedenti asilo. Si tratta di un impegno che contraddistingue il romanzo di Fabio Geda costruito sulle testimonianze di Enaiatollah Akbari ("Nel mare ci sono i coccodrilli"). Conduce l'incontro lo scrittore e giornalista Francesco Abate.
L'evento 159 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto presso il Conservatorio di musica "Campiani". Inoltre era prevista la presenza di Laura Boldrini.
Enaiatollah vuole parlare per loro... per coloro che non hanno voce né un documento che dia un'identità e la possibilità di vivere con dignità: deciso ma commosso, racconta la sua vita in cammino, la fortuna e la sua famiglia italiana. La scuola, vietatagli durante l'infanzia afghana, è sempre stata per lui un privilegio e consiglia di viverla nella sua estrema importanza.
Negli occhi di Enaiat, così lo chiama teneramente Fabio Geda, si respira la nostalgia delle sue origini, la pazienza e la volontà di cambiare le cose nel suo paese. L'autore lancia infine un invito: dall'emozione può nascere la volontà di cambiare le cose per migliorare la realtà. Un incontro che lascia segni, lacrime e desiderio di raccontare.