11/09/2010 - TRACCE. Letture di oggi, letture di domani
PASSEGGERI OSCURI
2010_09_11_TR1715
Nei romanzi noir e thriller, la follia è spesso compagna di viaggio di detective geniali e criminali seriali. Ma, per scrittori e lettori, è anche una straordinaria occasione per ribaltare il senso comune e scoprire la realtà con occhi diversi. Ne parliamo con Sandrone Dazieri.
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La Tenda Sordello ha accolto alle ore 17:15 i numerosi partecipanti alla presentazione "Passeggeri oscuri" di Sandrone Dazieri, scrittore e sceneggiatore.
Attraverso i suoi libri Dazieri cerca di farci salire su un autobus con lo scopo di scoprire dettagli mai visti, attraverso un viaggio in un luogo conosciuto ma visto con occhi diversi, quelli della follia.
La follia caratterizza tutti i personaggi, serve per ottenere delle personalità bizzarre. Naturalmente questo termine viene utilizzato in senso positivo.
«All'interno della storia cerco di trasmettere le sensazioni che provo, attraverso una semplicissima penna»; Sandrone cerca quindi nei suoi libri di farci muovere nei posti più oscuri, ma al tempo stesso farci capire cosa si prova.
«Qualsiasi sia il modo per fare il viaggio il noir deve avere la capacità di farti perdere per un attimo, fare uno sforzo (serve per imparare) per raggiungere il luogo di partenza».
Con queste parole lo scrittore conclude l'evento tra gli applausi del pubblico.
Attraverso i suoi libri Dazieri cerca di farci salire su un autobus con lo scopo di scoprire dettagli mai visti, attraverso un viaggio in un luogo conosciuto ma visto con occhi diversi, quelli della follia.
La follia caratterizza tutti i personaggi, serve per ottenere delle personalità bizzarre. Naturalmente questo termine viene utilizzato in senso positivo.
«All'interno della storia cerco di trasmettere le sensazioni che provo, attraverso una semplicissima penna»; Sandrone cerca quindi nei suoi libri di farci muovere nei posti più oscuri, ma al tempo stesso farci capire cosa si prova.
«Qualsiasi sia il modo per fare il viaggio il noir deve avere la capacità di farti perdere per un attimo, fare uno sforzo (serve per imparare) per raggiungere il luogo di partenza».
Con queste parole lo scrittore conclude l'evento tra gli applausi del pubblico.