07/09/2011 - Lavagne. Problemi scientifici (e musicali) in piazza

L'EQUAZIONE DELL'UNIVERSO

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Un monsignore che scopre il Big Bang, un Papa che vuole vedere Dio nelle equazioni di un matematico sovietico, e l'onnipresente Einstein. Questi i protagonisti delle equazioni che ci spingono fin dove l'Universo era così piccolo da entrare in un reame della fisica che solo oggi cominciamo ad esplorare.
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Francesca Vidotto è una giovane ricercatrice in Cosmologia e alle "Lavagne" spiega l'equazione dell'universo. Quando - un'ora dopo - l'evento finirà, avremo viaggiato anni luce tra le galassie, conosciuto il pensiero di scienziati più o meno noti e saremo rimasti a bocca aperta davanti al potere di un'equazione di spiegare la realtà. L'equazione dell'universo spiega come l'universo si è formato e come le galassie si allontanano tra loro, espandendone la dimensione. È anche un momento fondamentale del pensiero umano che, attraverso successivi perfezionamenti, ha reso dimostrabile ciò che sembrava impossibile. La prima è stata Henrietta Levitt che, nel 1912, scopre come calibrare le distanze tra nebulose: ciò che sembrava vicino è lontano, si ipotizzano altre galassie. Nel 1917 Albert Einstein stabilisce il principio cosmologico applicando la sua equazione della relatività a tutto l'universo: è un'ipotesi che presuppone un universo statico. Ma nel 1922 Friedman ipotizza che sia variabile: Einstein, in disaccordo, smonta la sua teoria come quella di monsignor Lemaitre del 1925. Ci vorrà Hubble, che misurava lo spettro di luce emesso dalle galassie, per dimostrare che Einstein aveva torto: l'universo non è fisso. La conferma definitiva arriverà nel 1998 quando i nuovi telescopi mostrano che le galassie accelerano allontanandosi. Tutto questo porta ad un nuovo modello dell'universo: dall'esplosione del Big Bang al rimbalzo del Big Bounce. Un modello definitivo? No, un'altra rivoluzione scientifica ci attende.

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