09/09/2011 - Gli incontri della biblioteca di fantascienza

QUEL CHE RESTA DEL FUTURO

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Il bibliotecario Tullio Avoledo presenta oggi Giorgio Faletti

Come ogni biblioteca che si rispetti, anche la "biblioteca di fantascienza" è impegnata ormai da diversi millenni in un'opera di animazione culturale. Al centro degli incontri sempre temi di stretta attualità, quali ad esempio quelli affrontati da libri come "La minaccia degli esmeraldiani"; "Il cervello verde"; "Superuomo legittimo" e molti altri ancora. Anche quest'anno il direttore della biblioteca ha chiamato a presenziare alcuni esperti di fama interstellare: il titolo delle conversazioni sarà annunciato prima del Festival.
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Cosa c'entra Giorgio Faletti nel bel mezzo della fantascienza? Nulla, e molto. Tullio Avoledo, già bibliotecario fantascientifico e autore di opere come "L'elenco telefonico di Atlantide", presenta e incontra Faletti al Palazzo dell'Agricoltura per parlare di passione e infanzia, romanzi amati fin da piccoli e avventure astrospaziali. È quindi per il fascino e il piacere della letteratura di genere che Faletti e Tullio Avoledo hanno incontrato il pubblico del Festival.
Discutendo della significativa genialità dei romanzi di fantascienza, tanto che uno scrittore avrebbe materiale da carpire per vent'anni, come minimo, si è cercato di approfondire non solo il variegato numero di idee e atti creativi che il genere porta con sé, ma anche i paradossi e l'umorismo che ogni romanzo possiede. Tra aneddoti e ricordi di Urania, Avoledo e Faletti hanno incuriosito e divertito il pubblico, riflettendo, poi, sul futuro, in cui è la fantascienza, in qualche modo, che prepara e allena l'umanità tutta a volare tra gli spazi infiniti, a sfidare la realtà, così drammatica a volte, per tornare nel romanzo che ha sempre una certezza: è fuori dall'ordinario.

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