11/09/2011 - Gli incontri della biblioteca di fantascienza

QUEL CHE RESTA DEL FUTURO

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Il bibliotecario Tullio Avoledo presenta oggi Dmitry Glukhovsky

Come ogni biblioteca che si rispetti, anche la biblioteca di fantascienza è impegnata ormai da diversi millenni in un'opera di animazione culturale. Al centro degli incontri sempre temi di stretta attualità, quali ad esempio quelli affrontati da libri come "La minaccia degli esmeraldiani"; "Il cervello verde"; "Superuomo legittimo" e molti altri ancora. Anche quest'anno il direttore della biblioteca ha chiamato a presenziare alcuni esperti di fama interstellare: il titolo delle conversazioni sarà annunciato prima del Festival.
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Al Palazzo dell'Agricoltura, per il ciclo di incontri organizzati dalla Biblioteca di Fantascienza, il giovane Dmitry Glukhovsky ha presentato, assieme al bibliotecario Tullio Avoledo, il suo ultimo romanzo, "Metro 2034".
Le vicende della giovane Sasha si collocano sullo sfondo di una cornice postmoderna e catastrofica, che vede la città di Mosca totalmente infestata da radiazioni nucleari e pertanto ricostruita sotto terra nelle strutture della metropolitana della città; la rete della metropolitana, scopriamo nel libro, fu fatta costruire da Stalin in piena Guerra Fredda come rifugio anti-atomico.
In controtendenza rispetto a chi pensa che il genere fantascientifico/catastrofico abbia allontanato il grande pubblico, pur denunciando lo stile di vita odierno che ci vede incatenati a un eterno presente, Glukhovsky affida al proprio romanzo il messaggio di un mondo di amore, amicizia e solidarietà umana riportando così alla nostra attenzione temi etici e morali che hanno a che fare con la cura di noi stessi e del mondo in cui viviamo.

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