10/09/2011 - Blurandevù

BLURANDEVÙ. Volontari, all'intervista!

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Giorgio Faletti Ha debuttato dando vita a una galleria di personaggi comici per "Drive In" e altre trasmissioni televisive. Ha proseguito come cantante, arrivando secondo al festival di Sanremo con "Signor Tenente". Ha scritto canzoni per Milva, Mina, Branduardi. Ha esordito nella narrativa nel 2002: il suo romanzo "Io uccido" ha venduto 3 milioni e mezzo di copie. È uno dei pochi autori italiani presente nelle classifiche dei libri più venduti all'estero. Di libri, canzoni, cinema, Giorgio Faletti parla con i ragazzi di blurandevù.
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«Il pubblico mi ha riconosciuto come comico, scrittore, attore e un amico, perché ho portato nelle loro case il divertimento». È questo il clima che si respirava al "Blurandevù" di ieri sera, alle 22.30 in Piazza Virgiliana. Un clima di amicizia e divertimento, costellato di interventi ironici da parte di Giorgio Faletti, che definisce la risata l'unica opportunità per muoversi realmente e istintivamente. Per questo ci ha donato una fedele rappresentazione del suo personaggio Vito Catozzo, in cui l'attore e anche comico si rappresenta. Il pubblico in trepidazione per la serata ha dovuto attendere per entrare, ma come dice Giorgio Faletti «L'attesa è una cosa del tutto benefica perché fa maturare le cose nel momento giusto della vita, basti pensare alla soddisfazione che provi nel momento in cui vedi il tuo libro in libreria». L'intervista guidata dai ragazzi del Blurandevù ha offerto al comico spunti per ricordare gli anni della scuola e improvvisare la trama di un nuovo delitto commesso qui a Mantova.

Questa sera i ragazzi di blurandevù hanno avuto l'occasione di intervistare il grandissimo comico, cantante, attore e autore di thriller e polizieschi Giorgio Falletti. L'incontro è iniziato trattando un tema ricorrente nei romanzi dell'autore, ovvero, l'attesa. Falletti ha definito questo concetto come qualcosa di costruttivo, che fa maturare, che dà spazio all'interiorità e le concede il tempo di affiorare in superficie. Spesso è 'snobbata' perché costa fatica, ma è la fatica che ogni autore sa di dover affrontare per realizzare il suo libro. Dalla lettura di alcune pagine di "uno, nessuno e centomila",  è nato lo spunto per discutere della follia: creatività e follia devono coesistere nella stesura di un romanzo con il lavoro. Inevitabile parlare dei personaggi inventati nella sua carriera (primo tra tutti Vito Catozzo) e di come l'interscambio o trasmutamento, che dir si voglia, abbia influenzato l'autore. Rievocando poi il suo personaggio in notte pima degli esami (l'antipaticissimo professore di italiano) le 'magliette blu' hanno proposto allo scrittore un gioco: scelti tre vari elementi (assassina donna e vittima uomo, stura-lavandino come arma del delitto, scantinato Mantovano come scena del crimine) inprovvisare con questi un nuovo poliziesco. la conversazione ha intrattenuto un pubblico numerosissimo per un'ora e mezzo facendo emergere una cordialità sincera e spontanera propria di chi sa stare in mezzo alle persone trattandole con calore e simpatia. L'applauso dal pubblico che andava a chiudere l'evento, è stato improvvisamente interrotto dallo stesso Faletti che ha voluto esternare la profonda amarezza provata davanti al dimezzamento dei fondi stanziati dal comune per il festival, aggiungendo che per un pubblico così un esempio di passione e di impegno giovanile come quella dei volontari del festival tornerebbe volentieri gratis! 

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