06/09/2012 - Ri-Tratto
RI-TRATTO
2012_09_06_029
Laboratorio per adulti
«Ne hai fatto proprio un bel ritratto!» Un ritratto fatto bene - a parole o a disegno - ci dà sempre una gran soddisfazione. Ma quand'è che un ritratto diventa un 'bel ritratto'? Quando è preciso, fantasioso, ficcante, divertito, malevolo, generoso, spiazzante o che altro? Realizzare un bel ritratto è un'arte, e per imparare un'arte è sempre meglio affidarsi a un maestro. Marcello Fois (per la scrittura) e Chiara Carrer (per il disegno) insegneranno nel corso del laboratorio ad utilizzare la penna-pennarello per lasciare sulla carta un "ri-tratto" indimenticabile.
«Ne hai fatto proprio un bel ritratto!» Un ritratto fatto bene - a parole o a disegno - ci dà sempre una gran soddisfazione. Ma quand'è che un ritratto diventa un 'bel ritratto'? Quando è preciso, fantasioso, ficcante, divertito, malevolo, generoso, spiazzante o che altro? Realizzare un bel ritratto è un'arte, e per imparare un'arte è sempre meglio affidarsi a un maestro. Marcello Fois (per la scrittura) e Chiara Carrer (per il disegno) insegneranno nel corso del laboratorio ad utilizzare la penna-pennarello per lasciare sulla carta un "ri-tratto" indimenticabile.
English version not available
Italiano
Secondo appuntamento con "Ri-tratto", il laboratorio per adulti che trasforma il pubblico di Festivaletteratura in scrittori e disegnatori, con lo scopo di divertire ed insegnare facendo. Il noto autore sardo Marcello Fois, maestro d'eccezione dei primi due appuntamenti-laboratorio, inizia l'incontro di oggi ricordando la regola basilare della scrittura: scrivere non è inventare una storia, ma inventare il modo di raccontarla. Smettiamo, quindi, di rincorrere l'originalità («"Sulla strada", "Il giovane Holden" e "Don Chisciotte" non hanno forse la stessa trama?» scherza l'autore «A deve andare ad X ed incontra dei problemi, semplice!») e non nascondiamoci dietro l'alibi del mancato talento, ma mettiamoci in gioco esercitando lo stile. E quale mezzo migliore per farlo, se non il ritratto, metafora della scrittura che permette di parlare agli altri parlando di ciò che conosciamo meglio, noi stessi? L'obbiettivo del giorno è raggiungere quello che Fois definisce uno dei talenti imprescindibili in letteratura: la sintesi. Non a caso l'ospite speciale all'incontro è Tito Faraci, direttamete dal mondo di fumetti, serie animate e graphic novels, che propone la sfida di ritrarre un personaggio universalmente riconoscibile in sole tre righe, con la stessa concretezza di uno sceneggiatore di vignette. Ed in soli dieci minuti, perché anche in un lavoro romantico come quello dello scrittore è fondamentale rispettare i tempi; «ma questo stimola la creatività», rassicura Fois. L'esercizio mette in difficoltà gli ospiti del laboratorio, che nella maggiore parte dei casi sviluppano una descrizione troppo sentimentale dei vari Babbo Natale, Audrey Hepburn e Steve Jobs dell'immaginario collettivo, ma riesce a dimostrare brillantemente quanto «scrivere difficile sia facilissimo e scrivere in modo semplice sia davvero complicato» (altro mantra del bravo scrittore). Dopo questa grande lezione di stile e di semplicità, aspettiamo l'intervento dell'illustratrice Chiara Carrer nei prossimi appuntamenti (venerdì 7 e sabato 8 settembre alle ore 14.30) nell'ambiente intimo delle Sale del Capitano di Palazzo Ducale, dove speriamo di imparare a raccontarci attraverso un'altra forma di narrazione: il disegno. Non mancate!