08/09/2012 - Tracce

QUALCOSA DI DANDY

2012_09_08_TR1715
Ultravox, Roxette, vestiti, elementi d'arredo e New Wave anni '80: una compilation a cura di Piersandro Pallavicini.
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Italiano
«Quando un dandy muore fuori nasce un fiore». Questa strofa di "Un romantico a Milano" dei Baustelle racchiude la raffinatezza e il decadentismo che in sé porta la filosofia del dandismo. Più che filosofia, il dandismo è uno stile di vita, pragmaticamente avvinghiato alla bellezza sensibile più transeunte e contingente. Il fiore può essere considerato il corrispondente botanico del dandy, il suo alter ego. Il fiore è bellezza pura che coinvolge tutti i sensi dell'uomo. È perfetto nelle sue forme, nei suoi colori e nel suo odore. Ma come tutte le cose perfette è soggetto al decorso degenerativo dell'appassimento. Una volta secco, senza petali, il fiore perde la sua ragion d'essere. Il dandy è alla ricerca della stessa bellezza che, in quanto materiale, è vittima del tempo che passa. Un decadente con pantaloni a scacchi oggi si aggirava per le strade di Mantova. Era Piersandro Pallavicini. Con un'autoironia esuberante ha raccontato il suo approccio al dandismo. Impacciato e provinciale si avvicinò, verso i sedici-diciassette anni, al libro "Controcorrente" di Jonis Karl Huysmans, manifesto del dandismo del XIX secolo, da cui rimase irreversibilmente scottato. Erano gli anni del liceo, fine anni '80. Con l'emancipazione universitaria finalmente potè permettersi di indossare il suo primo papillon, imparando ad allacciarlo alla perfezione grazie al libro di un conte, intitolato "Elogio della cravatta". Inframezzi musicali farciscono il monologo di Pallavicini, permettendoci di addentrarci in quella vita fatta di eleganza, edonismo, cocktail e mobili intagliati. A pensieri nichilisti si alternano le note dei Roxy Music, Bowie e degli Ultravox. La lettura di Pier Vittorio Tondelli, "Il vero dandy degli anni '80", è accompagnata dal sound degli ABC, dei Japan e degli Everything but the girl. Un mondo difficile, quello del dandy. Muove i primi passi da una situazione di disagio, disadattamento, sconvenienza. Il mondo è una cosa che non appartiene al dandy. È brutto, il mondo, sgradevole fino all'inverosimile. La necessità di costruire un universo parallelo lo porta ad estraniarsi, chiudersi tra i suoi oggetti. Belli, finalmente. Una perenne ricerca della bellezza anima il dandy e, chissà se, quando morirà, fuori nascerà un fiore.

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