09/09/2012 - Tracce

LA SCIENZA CHE PASSA PER IL WEB

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Tra spazi di divulgazione e discussione scientifica e proliferazione di pseudoscienza, progetti di ricerca partecipati (la cosiddetta 'crowd science') e scardinamento dei sistemi consolidati di accreditamento (la tradizionale pubblicazione su rivista), anche la scienza, secondo Telmo Pievani, non è più la stessa dopo l'avvento di Internet.
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Telmo Pievani non è un esperto di scienza sul web, è un filosofo della scienza e con lui oggi sotto la Tenda Sordello si sono scandagliati i rischi e i pregi della nuova divulgazione scientifica su Internet. La Royal Society ha pubblicato un manifesto in cui si prospetta un futuro Open Access della scienza, completamente trasparente, accessibile a tutti e gratuita. Esistono già riviste presenti solo online, gratuite, i cui ranking (punteggi di valutazione) sono pari a quelli delle riviste stampate più famose, per questo l'attenzione si è spostata verso l'informazione in rete. Allo stesso modo, internet è utilizzato anche dagli scienziati stessi. Durante il progetto relativo al Bosone di Higgs, tanti scienziati, da tanti paesi diversi, hanno collaborato per la prima volta insieme. Erano circa 16.000 i ricercatori che vi hanno preso parte e si coordinavano tra loro tramite il web, utilizzando una sorta di social network interno, il quale era anche accessibile dai giornalisti scientifici, che potevano così seguire le discussioni in diretta. Il Bosone di Higgs è solo il primo tassello di una ricerca che farà riscrivere tutti i manuali di fisica. Un altro esempio che ci viene proposto, è quello di un'ipotetica biblioteca su Google, in collaborazione con una società che si occupa di mappatura del genoma, in cui tutti potranno pubblicare i propri codici genetici, e vedere quelli degli altri. È sicuramente molto interessante, ma ecco una domanda che sorge spontanea: «Siamo proprio sicuri di voler sapere? Vogliamo conoscere in anticipo il nostro futuro, scoprire se abbiamo certe propensioni e certe malattie degenerative? È giusto, eticamente, sapere?». La trasparenza del web non sempre è un bene. Trasparenza contro biosicurezza. Esiste poi, come in tutti i campi del giornalismo, il problema delle fonti. La libertà di internet implica anche che chiunque possa pubblicare qualsiasi cosa. Controbattere a questo è difficile. Bisogna quindi che il lettore stesso verifichi l'autorevolezza delle fonti, ed applichi un senso critico a ciò che trova in rete. Un'altra incertezza riguarda la gratuità di queste informazioni, secondo alcuni infatti per riconoscere un merito a chi lavora alla ricerca scientifica dovrebbe esserci anche un riscontro in termini economici. Come ultimo spunto di riflessione, si è riscontrato che il web non ha finora aumentato i soggetti che creano informazione. Causa di questo è sicuramente la giovinezza della tecnologia di internet, ma anche l'arretratezze della nostra mentalità che fatica ad evolversi, a cambiare.

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