04/09/2013 - Tracce

PER LE STRADE DI CALABRIA

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Gente che va e che viene, che affolla luoghi provvisori e non si incontra, turisti in casa propria. L'impermanenza arriva anche nel mezzogiorno geografico e dello spirito. Mauro Minervino ("Chi vive in Calabria/Chi ha scarsa memoria") viaggia nello spaesamento della Calabria (e dell'Italia tutta).
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Tracce. Trenta minuti. Solo trenta minuti. Ma intensissimi e, in questo caso, addirittura ispiratori. Mauro Minervino, antropologo e scrittore calabrese, racconta con passione i suoi luoghi, i paesaggi e le persone che incontra nei suoi viaggi di pendolare lungo la Calabria. «I luoghi sono essi stessi storie». E quanto potrebbe essere simile la nostra Mantova in questi giorni. Luoghi che parlano, che lasciano parlare, che raccontano di incontri passati, presenti e futuri. Un luogo di civiltà. Di quanti di questi posti avrebbe bisogno la nostra Italia. Si, perché il degrado che l'autore purtroppo vede nella sua regione, è anche quello morale che sta infettando come un virus, come un rifiuto tossico, tutta la nostra penisola. La Calabria è bellissima, ma ignorata. E, devastata da abusi di tutti i tipi, sta perdendo la speranza, tra globalizzazione e perdita della propria memoria, della propria storia, di quando era tappa ambita dei gran tour degli scrittori di fine ottocento. Di quando, aprendo le finestre di Paola (il paese natale di Minervino), si poteva ancora immaginare una linea retta che la collegava alle colonne d'Ercole e poi agli Stati Uniti, mentre lo Stromboli di Giulio Verne vigilava. Bisogna ritornare ad avere fiducia nel futuro, non perdere la speranza. Non lasciare che la propria terra venga raccontata solo da chi non ci abita, da chi la narra solo per fatti di mafia e di violenza. E non c'è niente di meglio che il viaggio, per riuscire a descrivere un mondo, il mondo. Anche solo percorrendo la 'statale 18', la parallela della famosa Salerno-Reggio Calabria. Persone, luoghi, piazze che diventano bar, incontri, paradossi, rotonde e dissuasori di velocità. L'umanità che tenta di non sprofondare nel non-luogo, nell'oblio. Come qui a Mantova, mentre si viaggia per arrivarci, per percorrere le sue vie, ascoltare le sue piazze e alla fine tornare a casa. Il viaggio, la fatica della conoscenza. Ma che ci rende persone vere, in Calabria come a Mantova.

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