06/09/2013 - Tracce

UNA QUESTIONE PRIVATA?

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La redazione di "Il partigiano Johnny" di Beppe Fenoglio costituisce uno dei più intricati e studiati casi della filologia del Novecento. Secondo Piero Negri Scaglione, il momento a metà degli anni '50 in cui lo scrittore decide di mettere da parte questo lavoro ci dice molto sulla sua personalità e sulla sua opera.
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"Il partigiano Johnny" è senz'altro l'opera più letta e conosciuta di Beppe Fenoglio. Peccato che Beppe Fenoglio non avesse nessuna intenzione di farla leggere a qualcuno.
Fenoglio aveva probabilmente iniziato a lavorare ad un libro sulla resistenza già negli anni '50, per poi riporlo in un cassetto. L'unica parte del libro andata alle stampe con il consenso dell'autore è "Primavera di bellezza", una sorta di capitolo zero del Partigiano, in cui si raccontano tutti i fatti antecedenti alla guerra e in cui Johnny muore su consiglio dei redattori nel '43, molto prima di diventare un partigiano. La versione del Partigiano che generazioni di studenti hanno letto a scuola è in realtà frutto di una scelta editoriale. Fenoglio era morto troppo giovane per completare o decidere cosa fare delle bozze del libro; quando nel 1963 un tumore polmonare lo uccise aveva solamente 40 anni. 
A prendere in mano le bozze del libro fu l'editore Garzanti, che scelse il titolo "Il partigiano Johnny" e lo pubblicò postumo nel 1968. Del nucleo centrale dell'ispirazione di Fenoglio, sulle intenzioni che avesse non sappiamo nulla. Tutto quello che riguarda le motivazioni e le scelte narrative del Partigiano restano, ancora oggi, 'una questione privata'.

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