06/09/2013 - Tracce

UN SINGLE È UN SINGLE È UN SINGLE

2013_09_06_TR2100
Marco Mancassola riflette e legge dal suo "Gli amici del deserto", da Eva Illouz e da altri autori pagine sulle configurazioni sentimentali di oggi, sul rapporto tra crisi dei cuori e delle economie, sull'inesauribile irrequietezza intima di uomini e donne negli anni Dieci.
English version not available
Italiano
Il modo in cui le relazioni nascono e si sviluppano è molto cambiato ai giorni nostri, grazie all'introduzione dei social network come Facebook e dei siti di meeting (la cui fama è in crescita, a dispetto della crisi), dove i cuori solitari possono cercare l'anima gemella. Come fa la tecnologia ad infiltrarsi e a influenzare le relazioni amorose ai giorni d'oggi? Questo è il quesito che ha posto Marco Mancassola.
I siti di meeting, dai nomi più disparati, ora sono divisi in base ai nostri interessi, a partire da quello degli amanti di "Star Trek", quello per i consumatori di prodotti della Apple, fino ad arrivare a "Soulmates", dagli UK, solo per i lettori del quotidiano "The Guardian", dove la pubblicità citava «Vi conviene utilizzare 'Soulmates', per evitare di uscire con una persona che crede che Marcel Proust fosse un pilota di Formula Uno».
«Quando si parla di queste tematiche, c'è un appannaggio dei generi», visto che si pensa subito che siano tematiche femminili, mentre il giornalista, attraverso la rubrica "Italia, Amore" sulla rivista "Rolling Stone", assieme al collega Christian Raimo, fornisce un punto di vista maschile sull'argomento, non sempre ottimista, come è risaltato dai brani tratti dalla colonna.
Il single viene visto quasi come un eroe, ovvero colui che ha la libertà di scegliere in questo mercato infinito di persone, in realtà è oppresso dall'angoscia di sbarazzarsi di questa 'libertà', che scritta con altre lettere, forma la parola solitudine.
Nel libro "Perché l'amore fa soffrire?" Eva Illouz, sociologa israeliana, ha studiato i come e i perché di questa sofferenza, facendo continui confronti tra il nostro mondo e quello di Jane Austen, ha studiato la nostra necessità di essere riconosciuti dagli altri (e la contraddizione in cui cadiamo, visto che allo stesso tempo vogliamo essere liberi e completamente indipendenti dal partner) e il valore che ci diamo, visto che ci sentiamo importanti solo quando qualcuno ci accetta, ma questo ci rende vulnerabili.
Le letture fatte da Mancassola, tratte dalla sua rubrica, dal libro di Eva Illouz e dal suo ultimo romanzo, "Gli amici del deserto", hanno fatto risaltare queste tematiche, e la mezz'ora sotto il tendone di Piazza Sordello ha lasciato al pubblico un motivo per riflettere sulle cattive abitudini che stiamo acquisendo con l'evolvere continuo della tecnologia.

1Luoghi collegati