07/09/2013 - Genealogie
IL FILM DELLA MIA FAMIGLIA
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Una delle più straordinarie fonti per la ricostruzione delle storie familiari è rappresentata dai filmati amatoriali girati per immortalare eventi speciali come matrimoni, nascite, comunioni oppure in occasione di feste o semplici momenti di svago o di vacanza. Questi documenti, oltre al valore privato, offrono come pochi altri la possibilità di indagare la storia sociale e del costume di anni ormai lontani e di raccogliere le microstorie di territori e quartieri. L'Associazione Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna svolge da più di dieci anni un ruolo fondamentale nella raccolta, nel restauro e nella valorizzazione di questi materiali. Marcello Fois, autore di apprezzate saghe familiari come "Stirpe" e "Nel tempo di mezzo", commenta insieme a Paolo Simoni e Ilaria Ferretti di Home Movies alcuni di questi filmati, evidenziandone il valore antropologico e il potenziale narrativo.
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Italiano
In ogni casa esiste almeno un appassionato della videocamera che non può fare a meno di riprendere e che sta male se l'oggetto del proprio amore è tenuto in mano da un altro: Nicolò La Colla incarna perfettamente questo personaggio. Siculo, classe 1932, trasferito a Torino per lavoro, giornalista, appassionato di tecnologia e opere realizzate dall'uomo, ha ripreso scene dal mondo quotidiano che lo circonda e dei molti viaggi che ha fatto per una decina di anni.
Il suo sguardo ha immortalato scene meravigliose di città linde, pulite, festose, al meglio della prima epoca fascista, scene di ballo e gite in crociera ed è grazie al progetto Home Movies che possiamo scoprire tutto quello che La Colla ha realizzato negli anni. L'associazione ha creato e continua tuttora ad espandere un archivio storico, l'Archivio Nazionale dei Film di Famiglia, la cui missione è salvare le memorie filmiche private girate principalmente in famiglia tra gli anni '20 e gli anni '80 del secolo scorso. Una conservazione e valorizzazione del cinema amatoriale unica in Italia, in cui insieme ai documenti audiovisivi originali vengono conservate schede biografiche e dati.
Grazie a Festivaletteratura, si è sperimentato quindi un nuovo modo di raccontare, con l'autore Marcello Fois invitato per l'occasione a 'fare i deliri da scrittore', ovvero a raccontare con parole, ad elaborare una storia, partendo proprio da quelle immagini: un 'vero falso'. Ci sono donne con lo sguardo nel vuoto che tentano di non guardare in macchina o messe in pose forzate, «quella con la mano sul fianco sembra più in preda ai calcoli renali». E Fois guida il pubblico in queste immagini, facendolo sorridere per «la lontra posticcia che il fratello gemello di La Colla si tiene in testa» o per la propensione del nostro videoamatore a lasciare la macchina da presa su un treppiedi ed entrare con nonchalance nell'inquadratura. E poi gare in piscina, tuffi orrendi, gare sugli sci. L'immagine dell'infanzia di una nazione felice e festosa, in cui si fa sport malissimo, si sorride molto e non si ha il più vago sospetto di quello che succederà di lì a qualche anno. La Colla viaggia molto, porta immagini di Torino, Roma, Copenaghen, Parigi, Colonia. Il suo sguardo omologa le città perché difficilmente riprende i monumenti distintivi, preferisce le strade, i mezzi di locomozione e il brulicare della gente, in uno sguardo un po' antropologico sul mondo. Mano a mano che passano gli anni aumentano le immagini di soldati e di guerra, dalla presentazione della trasvolata atlantica di Balbo ai gruppi di soldati in esercitazione per le città. Quasi un backstage, un controcampo delle riprese ufficiali dell'Istituto Luce di quel periodo, dove più che le cerimonie vengono ripresi gli sguardi, la mano che cerca in tasca i guanti, le chiacchiere con i compagni.
Un piccolo patrimonio, il fondo La Colla, che diventa l'occasione per raccontare come anche la nostra storia personale possa far parte di qualcosa di molto più ampio. L'invito è quello di ritrovare il materiale di quell'epoca dimenticato in qualche scatolone in soffitta e di visitare www.memoriadelleimmagini.it per contribuire alla realizzazione di un altro piccolo mattoncino di questo meraviglioso archivio.
Il suo sguardo ha immortalato scene meravigliose di città linde, pulite, festose, al meglio della prima epoca fascista, scene di ballo e gite in crociera ed è grazie al progetto Home Movies che possiamo scoprire tutto quello che La Colla ha realizzato negli anni. L'associazione ha creato e continua tuttora ad espandere un archivio storico, l'Archivio Nazionale dei Film di Famiglia, la cui missione è salvare le memorie filmiche private girate principalmente in famiglia tra gli anni '20 e gli anni '80 del secolo scorso. Una conservazione e valorizzazione del cinema amatoriale unica in Italia, in cui insieme ai documenti audiovisivi originali vengono conservate schede biografiche e dati.
Grazie a Festivaletteratura, si è sperimentato quindi un nuovo modo di raccontare, con l'autore Marcello Fois invitato per l'occasione a 'fare i deliri da scrittore', ovvero a raccontare con parole, ad elaborare una storia, partendo proprio da quelle immagini: un 'vero falso'. Ci sono donne con lo sguardo nel vuoto che tentano di non guardare in macchina o messe in pose forzate, «quella con la mano sul fianco sembra più in preda ai calcoli renali». E Fois guida il pubblico in queste immagini, facendolo sorridere per «la lontra posticcia che il fratello gemello di La Colla si tiene in testa» o per la propensione del nostro videoamatore a lasciare la macchina da presa su un treppiedi ed entrare con nonchalance nell'inquadratura. E poi gare in piscina, tuffi orrendi, gare sugli sci. L'immagine dell'infanzia di una nazione felice e festosa, in cui si fa sport malissimo, si sorride molto e non si ha il più vago sospetto di quello che succederà di lì a qualche anno. La Colla viaggia molto, porta immagini di Torino, Roma, Copenaghen, Parigi, Colonia. Il suo sguardo omologa le città perché difficilmente riprende i monumenti distintivi, preferisce le strade, i mezzi di locomozione e il brulicare della gente, in uno sguardo un po' antropologico sul mondo. Mano a mano che passano gli anni aumentano le immagini di soldati e di guerra, dalla presentazione della trasvolata atlantica di Balbo ai gruppi di soldati in esercitazione per le città. Quasi un backstage, un controcampo delle riprese ufficiali dell'Istituto Luce di quel periodo, dove più che le cerimonie vengono ripresi gli sguardi, la mano che cerca in tasca i guanti, le chiacchiere con i compagni.
Un piccolo patrimonio, il fondo La Colla, che diventa l'occasione per raccontare come anche la nostra storia personale possa far parte di qualcosa di molto più ampio. L'invito è quello di ritrovare il materiale di quell'epoca dimenticato in qualche scatolone in soffitta e di visitare www.memoriadelleimmagini.it per contribuire alla realizzazione di un altro piccolo mattoncino di questo meraviglioso archivio.