08/09/2013 - Lavagne. Problemi di scienza all'aria aperta

ISPIRAZIONE VEGETALE

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La prossima rivoluzione tecnologica sarà bio: e non tanto perché i nuovi ritrovati saranno necessariamente a impatto zero, ma perché dall'osservazione dei comportamenti delle piante verranno le risposte ai problemi a cui ancora oggi non troviamo soluzione.

Anche quest'anno, il menu delle lavagne prevede un tris: illustrazione di questioni o teoremi scientifici, analisi di stili e linguaggi musicali e una serie speciale dedicata ai componenti elementari della materia, come grammatica di base del libro del mondo.
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Le piante possono essere fonte d'ispirazione per far evolvere la scienza. Lo capì fin dal principio Leonardo Da Vinci, scoprendo che le circonferenze in un tronco potevano permettere il calcolo dell'età dell'albero e la situazione climatica di anno in anno.
Stefano Mancuso ha spiegato come la natura sia un elemento essenziale nella ricerca scientifica, nonostante non si pensi spesso a questo suo uilizzo. In verità è recente, Da Vinci a parte, l'interesse nei confronti delle piante. Guardarle come esempio di risoluzione ai problemi, trovare una risposta ai quesiti energetici più impegnativi è una sfida non indifferente. Tutto quello che un albero, persino un cespuglio, può insegnare, aiuterebbe a cambiare completamente prospettiva.
Prendiamo una noce di cocco, per esempio: un oggetto capace di mantenere un embrione vitale per oltre 20 anni, immerso nell'acqua, senza marcire e senza ricoprirsi di alghe. Ma come fa? E l'uomo non potrebbe copiare questa capacità e usarla per la chiglia delle navi? O ancora la capacità di mantenere energia solare e sprigionarla poco per volta. Quanti problemi energetici risolveremmo? E così a Mantova, in una piccola piazza ricca di persone, si è capito che dal punto di vista evolutivo le piante battono l'uomo.

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