04/09/2014
STORIE AMERICANE
2014_09_04_027
dai 9 ai 12 anni
Due tra i maggiori scrittori italiani per ragazzi hanno curiosamente ambientato i loro più recenti romanzi negli Stati Uniti. Fabrizio Silei nella New York degli anni Trenta, raccontando il contrasto tra mondo dei banchieri e dei grandi empori lussuosi e la vita di chi è costretto ad abitare nelle fogne. Francesco D'Adamo ci porta addirittura a percorrere la Underground Railroad, la rete viaria di itinerari segreti, corredata di rifugi - alcuni naturali, altri messi a disposizione da cittadini americani contrari alla schiavitù - che conduceva dal Sud della nazione agli stati abolizionisti del Nord e al Canada. Su questa scelta, su temi e occasioni delle loro storie e soprattutto su che cosa significhi raccontare il passato per spiegare il presente e illuminare il futuro si confronteranno con i loro lettori e con la libraia Vera Salton.
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Italiano
Come raccontare storie diverse d'America, in due diversi momenti storici, in maniera ugualmente accattivante? Di questo hanno parlato i due scrittori Francesco D'Adamo e Fabrizio Silei, spaziando dalla musica alla schiavitù, dalla crisi del 1929 alla falsità delle apparenze. Francesco, autore di "Oh, freedom!", si è soffermato sull'America della metà dell'Ottocento, raccontando la fuga verso la libertà di un piccolo schiavo nei campi di cotone, in un viaggio della speranza che suona al giorno d'oggi quanto mai attuale. Fabrizio, che ha ambientato il suo libro nella New York della grande depressione, ha invece posto l'accento soprattutto sul velo apparente che copre la realtà, presente in tutti noi così come nella stessa New York, città ricca di contraddizioni. Fra stereotipi e risvolti di attualità, i due, che mai hanno visitato i luoghi raccontati, hanno concluso la loro riflessione affermando che non è necessario visitare un luogo per poterne scrivere. Un dibattito interessante fra due autori del presente che parlano del passato per illuminare il futuro.