11/09/2022

L’ARTE DI GIOCARE CON LA LETTERATURA

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Andrés Neuman è come un direttore d'orchestra, capace di dirigere nei suoi scritti la più disparata banda di personaggi. La musica che ne scaturisce è tutt'altro che classica, è ipnotica e frutto di una sperimentazione letteraria e linguistica più simile al jazz o alla fusion (come in Anatomia sensibile). Originario di Buenos Aires e trasferitosi ancora giovane in Spagna, l'autore di Una volta l'Argentina e Frattura lavora da sempre sulla incursione nei generi nei quali, per sua stessa ammissione, «non crede molto»: abituato a destreggiarsi tra il surreale, lo storico, il drammatico o il metaletterario Neuman si trova metaforicamente a visitare confini che diventano labili e sfumati, cancellando una supposta purezza da manuale di scrittura e trasformando così stilemi granitici in creta da modellare con le parole. Al Festival ritrova Lella Costa, con cui aveva avviato la conversazione nel 2013.
L'autore parlerà in spagnolo, con interpretazione consecutiva in italiano.
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