SOGGETTO, DONNA, SCRITTRICE
"Quando una scrittrice porta un personaggio femminile al centro della sua indagine letteraria e quel personaggio inizia a proiettare luci e ombre dappertutto, deve trovare un linguaggio che in parte ha a che fare con l'imparare a diventare un soggetto piuttosto che un'illusione, e in parte con lo sciogliere i nodi con cui è stata messa insieme dalla società". Deborah Levy ha passato una vita a scrivere testi per teatro e romanzi, arrivando per tre volte finalista al Booker Prize: Sudafrica, Inghilterra e Spagna sono i luoghi che fanno da sfondo ai punti chiave della sua esistenza, ma anche da chiavi di volta del memoir Autobiografia in movimento. Si tratta di una trilogia (Cose che non voglio sapere, Il costo della vita e Bene immobile) in cui l'autrice britannica analizza il ruolo della donna nella società contemporanea, riflettendo sui vincoli di genere, sulle regole sociali più oppressive e sul modo per disattenderle. Come afferma la sua traduttrice Gioia Guerzoni: "Riesce a parlare di cose veramente fondamentali in un modo disarmante". La incontra al Festival Claudia Durastanti (Missitalia).
L'autrice parlerà in inglese, con interpretazione consecutiva in italiano.