Drakulić, Slavenka

Persona

Dopo la laurea in Letteratura Comparata e Sociologia all'Università di Zagabria, Slavenka Drakulić collabora negli anni Ottanta con i settimanali Start e Danas, interessandosi soprattutto dei problemi connessi alla condizione femminile. Dopo le minacce ricevute in seguito alle sue critiche sulla violenza inflitta alle donne non serbe durante la guerra scoppiata nel 1991, lascia la Croazia e soggiorna in gran parte d'Europa scrivendo per molte testate giornalistiche (La Stampa, The Nation, Dagens Nyheter, Frankfurter Allgemeine Zeitung e Politiken). Il comunismo e la guerra nei Balcani sono spesso al centro dei suoi saggi politici. Nel 1991 pubblica Come siamo sopravvissute al comunismo riuscendo persino a ridere, una critica al regime comunista condotta passando in rassegna le privazioni subite dalle donne. Al 1993 risale invece Balkan Express, una raccolta di scritti dedicati ai cambiamenti verificatisi all'indomani dell'inizio del conflitto nel 1991. Al termine del conflitto l'autrice, ormai residente a Stoccolma con il marito, assistite ai processi tenutisi presso il tribunale dell'Aja tracciando i profili degli imputati per i crimini di guerra commessi nei Balcani. Da questa esperienza nasce They Would Never Hurt a Fly scritto nel 2005. Oltre a saggi e articoli è autrice di diversi romanzi, a partire da Hologram of Fear nel 1988 fino a L'accusata nel 2016 e a Mileva Einstein nel 2019.

(foto: © Festivaletteratura)

After graduating in Comparative Literature and Sociology at the University of Zagreb, from 1982 she collaborated for ten years with the weeklies "Start" and "Danas" with a special interest in women's issues. After being accused and threatened because of her criticism on violence perpetrated at the expense of non-Serbian women during the war started in 1991, she left Croatia and lived in several parts of Europe writing for a few newspapers including "La Stampa", "The Nation", "Dagens Nyheter", "Frankfurter Allgemeine Zeitung" and "Politiken". Communism and the war in the Balkans are often at the centre of her political essays, where women's points of view also play a prime role. In 1991, she published "How We Survived Communism and Even Laughed" an original piece of criticism on communism through an analysis of women's deprivation. In 1993 she also published "The Balkan Express: Fragments from the other Side of War", a collection of writings about the changes occurred after the beginning of the 1991 war. When the war was over, Slavenka was already living in Stockholm with her husband, witnessing first hand the trials at the Hague Tribunal, which inspired her "They Would Never Hurt a Fly" written in 2005. In addition to essays and articles, she authored many novels: "Hologram of Fear" del 1988 is her first novel. The following year she wrote" Marble skin" about the difficult relation between mothers and daughters.

Bibliografia

Balkan Express, Il Saggiatore, 1993

Pelle di marmo, Rizzoli, 1994

Il gusto di un uomo, Il Saggiatore, 1996 (EST, 1999)

Come siamo sopravvissute al comunismo riuscendo persino a ridere, Il Saggiatore, 1997

Caffè Europa, Il Saggiatore, 1997

Come se io non ci fossi, Rizzoli, 2000 (Fabbri, 2005)

La gatta di Varsavia. Favole sul comunismo raccontate da animali domestici, selvatici ed esotici, Baldini & Castoldi Dalai, 2010

Il letto di Frida, La Tartaruga, 2011 (Elliot, 2014)

Flirtare con uno sconosciuto, Luciana Tufani, 2015

L'accusata, Keller, 2016

Mileva Einstein. Teoria sul dolore, Bottega Errante, 2019

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