Jacobson, Howard
Romanziere, giornalista, firma di punta del quotidiano The Independent e tra i pochi autori a essersi aggiudicato il Man Booker Prize con un romanzo comico (L'enigma di Finker), Howard Jacobson, classe 1942, è un'icona della letteratura inglese contemporanea. La sua verve comica, unita a una buona dose di cinismo, traspare dalle pagine di brillanti editoriali e opere di narrativa che tratteggiano una memorabile commedia umana. «Autore tagliente e unico, laico, coltissimo e sempre fuori dal coro» (l'Espresso), in risposta a chi lo ha elogiato come «il Philip Roth inglese» si è auto-definito «una Jane Austen ebrea». Per anni docente al Wolverhampton Polytechnic (West Midlands) e lettore alla University of Sydney, ha insegnato anche al Selwyn College di Cambridge. Due suoi saggi hanno ispirato altrettante serie televisive: nel primo – Roots Schmoots. Journeys Among Jews (1993) – Jacobson si interroga sulle proprie radici ebraiche; nel secondo – Seriously Funny. From the Ridiculous to the Sublime (1997) – compie un'esplorazione a tutto campo della commedia e delle sue funzioni. Nell'arco della sua carriera ha realizzato programmi per la radio e la televisione e scritto un libro di viaggio sull'Australia (In the Land of Oz, 1987). Due volte vincitore del Jewish Quarterly Literary Prize for Fiction, nel 2013 è stato insignito per la seconda volta del Bollinger Everyman Wodehouse Prize col romanzo Zoo Time e nel 2014 è entrato nuovamente in finale al Man Booker Prize con G. Nel 2016, a cinquecento anni dalla morte di Shakespeare, ha partecipato al progetto editoriale internazionale 'Shakespeare riscritto da grandi autori' con Il mio nome è Shylock. Ha poi pubblicato Pussy (2017), una magistrale satira sul potere con protagonista il controverso principe Fracassus – alias Donald J. Trump – e Su con la vita (2019).
(photo: © Festivaletteratura)