Matar, Hisham
Nato nel 1970 a New York da genitori libici, Hisham Matar ha trascorso l'infanzia fra Tripoli e Il Cairo. Voce simbolo della letteratura libica contemporanea, si rifugia con la sua famiglia in Egitto all'età di nove anni, quando suo padre Jaballa viene accusato di opposizione al regime di Mu'ammar Gheddafi. Nel 1986 si trasferisce a Londra, dove vive e lavora. Il suo In the Contry of Man (Nessuno al mondo), vincitore del Commonwealth Writers' Prize 2007 per il miglior esordio, è una spietata descrizione del regime libico alla fine degli anni Settanta, un'orgia di potere segnata da intercettazioni, roghi di libri, delazioni, torture, esecuzioni capitali trasmesse in televisione. All'opera prima segue, nel 2011, il romanzo Anatomia di una scomparsa, il cui protagonista cresce, al pari dell'autore, sotto il segno della misteriosa sparizione della figura paterna. Con il memoir Il ritorno. Padri figli e la terra fra di loro, la narrazione autobiografica che accomuna tutta l'opera di Matar giunge a piena maturazione nel resoconto del suo ritorno in madrepatria, a decenni di distanza dall'esilio forzato e dalla privazione dei propri cari. Il testo, salutato da Colm Tóibín come «un appassionante racconto d'amore e speranza, e anche una toccante meditazione sul dolore e la perdita», nel 2017 è valso all'autore il Folio Prize e il Pulitzer per la migliore autobiografia. Di tutt'altro tono ma di inalterata intensità è Un punto di approdo (2020), un omaggio alla pittura senese e a maestri come Duccio di Buoninsegna, Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti. Nel 2024 Matar firma un nuovo, appassionante capitolo della sua autobiografia romanzesca intitolato Amici di una vita.
(foto: © Leonardo Cendamo)