Candiani, Chandra Livia

Persona
Chandra Livia Candiani al Festivaletteratura 2014 - ©Festivaletteratura

«Non ho mai pensato a cosa volesse dire essere poeta, ho solo scritto, ubbidito, sentito voci e steso dettati. Poi, ho imparato il mestiere del ciabattino, che scuce, stacca, ricuce, suola, leviga, lucida. Ma l'ascolto è quasi tutto, per me». Nata a Milano nel 1952, Chandra Livia Candiani è traduttrice di testi buddhisti e tiene corsi di meditazione. Nel libro Il silenzio è cosa viva (2018) ha espresso in parole il suo approccio a un'arte della mente che si estrinseca continuamente nella quotidianità. Da lunga data traduce e studia i poeti russi (da Marina Cvetaeva a Boris Pasternak, da Osip Mandel'ŝtam a Aleksandr Blok). Ha pubblicato le raccolte di poesie Io con vestito leggero (2005), La nave di nebbia. Ninnananne per il mondo (2005), La porta (2006), Bevendo il tè con i morti (2007 e 2015), La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore (2014), Fatti vivo. 2006-2016 (2017) e Vista dalla luna (2019). È presente nell'antologia Nuovi poeti italiani 6, curata da Giovanna Rosadini (2012). Ha scritto di lei Vivian Lamarque: «non fa in tempo ad aprire bocca che nasce una poesia».

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Bibliografia

Io con vestito leggero, Campanotto, 2005

La nave di nebbia. Ninnananne per il mondo, La biblioteca di Vivarium, 2005

La porta, La biblioteca di Vivarium, 2006

Bevendo il tè con i morti, Viennepierre 2007 (Interlinea, 2015)

La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore, Einaudi, 2014

Fatti vivo. 2006-2016, Einaudi, 2017

Il silenzio è cosa viva. L'arte della meditazione, Einaudi, 2018

Vista dalla luna, Salani, 2019

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