Candiani, Chandra Livia
«Non ho mai pensato a cosa volesse dire essere poeta, ho solo scritto, ubbidito, sentito voci e steso dettati. Poi, ho imparato il mestiere del ciabattino, che scuce, stacca, ricuce, suola, leviga, lucida. Ma l'ascolto è quasi tutto, per me». Nata a Milano, Chandra Livia Candiani è traduttrice di testi buddhisti e tiene corsi di meditazione. Nel libro Il silenzio è cosa viva (2018 e 2023) ha espresso il suo approccio a un'arte della mente che si estrinseca continuamente nella quotidianità, ponendo l'accento sull'importanza della meditazione anche nei gesti più comuni e sull'importanza di «non dividere quel che consideriamo spirituale da quel che riteniamo ordinario». Da lunga data traduce e studia i poeti russi (da Marina Cvetaeva a Boris Pasternak, da Osip Mandel'ŝtam a Aleksandr Blok). Ha pubblicato le raccolte di poesie Io con vestito leggero (2005), La nave di nebbia. Ninnananne per il mondo (2005), La porta (2006), Bevendo il tè con i morti (2007 e 2015), La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore (2014), Fatti vivo. 2006-2016 (2017), Vista dalla luna (2019); La domanda della sete 2016-2020 (2020); ha inoltre firmato Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano (2021) e la raccolta di racconti Sogni del fiume (2022). Ha scritto di lei Vivian Lamarque: «non fa in tempo ad aprire bocca che nasce una poesia».
(foto: © Leonardo Céndamo)