Palazzo Te

Viale Te, 13, Mantova

Il Palazzo Te è un complesso monumentale situato a sud della Porta Pusterla, dove un tempo sorgeva l'isola Teieto (poi abbreviato in Te), collegata con un ponte alle mura meridionali della città (anch'essa circondata dai laghi). Le due ipotesi più accreditate sul significato del nome «Teieto» lo identificano con «bosco di tigli» o con «luogo di capanne». Fu commissionato da Federico II a Giulio Romano (vero nome Giulio di Piero Pippi de'Iannuzzi, allievo di Raffaello), che lo realizzò tra il 1525 e il 1535. Oltre a celebrare i Gonzaga, Palazzo Te era nato soprattutto come luogo per lo svago del duca, dove potesse dedicarsi alla passione per i cavalli e alla relazione con Isabella Boschetti. Il complesso è un manifesto del manierismo. Si ispira all'anatomia orizzontale delle ville suburbane romane, progettato su pianta quadrata con un ampio cortile interno; gli spazi nobili sono distribuiti a piano terra (a differenza dei palazzi urbani). Originariamente immersa nel verde, l'architettura del palazzo dialogava con l'ambiente circostante. Giulio Romano reinventa l'architettura classica: attinge dal repertorio antico senza rinunciare a infrangere qualche regola. Le facciate esterne sono tutte diverse fra loro, così come quelle interne, e la scansione delle superfici stesse è dissonante (piene e vuote, lisce e bugnate). Il cortile interno ospitava in origine un labirinto di bosso. La facciata orientale si rivolge alle Peschiere, due grandi vasche destinate ad ospitare pesci. Il ponte che separa i due specchi d'acqua congiunge la Loggia di Davide al Giardino dell'Esedra, ampio spiazzo erboso che un tempo era il giardino più grande e importante della villa, così chiamato perché si conclude con un elemento emiciclico.

Sito web
http://www.museodellacitta.mn.it

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