07/09/2007 - Grammatica
LA GRAMMATICA DEI MESTIERI . Pregi, difetti e rarità delle lingue specialistiche e settoriali
2007_09_07_107
2. La grammatica della cucina
Intervengono Corrado Assenza, pasticciere e titolare del Caffè Sicilia di Noto e Ugo Vignuzzi, dell'Università degli Studi di Roma.
Intervengono Corrado Assenza, pasticciere e titolare del Caffè Sicilia di Noto e Ugo Vignuzzi, dell'Università degli Studi di Roma.
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Italiano
Corrado Assenza, pasticciere titolare del Caffè Sicilia a Noto e Ugo Vignuzzi, linguista dell'Università degli Studi di Roma hanno proposto un confronto tra dialetti, lingue speciali e storia delle tradizioni nella cucina italiana. Per Vignuzzi lingua e cucina, pur sembrando due mondi diversi, in realtà sono in contatto, e di questo ha preso atto anche il mondo accademico, dedicando svariati convegni a tali temi. Un punto in comune noto a tutti sono i modi di dire come per esempio: «parlare in punta di forchetta», «dire pane al pane e vivo al vino». Vi è un ulteriore dato culturale forte: lingua e cibo ci dicono tutto di una nazione, di un popolo, di una comunità. Assenza ha aggiunto un tocco di Sicilia alla discussione sottolineando che come esistono le 'Italie alimentari', così esistono le 'Sicilie alimentari', molteplici e ricche di biodiversità culinarie. Ma anche tali ambiti hanno avuto i loro punti di contatto: i matrimoni tra rampolli di casate diverse, i cui cuochi conservavano gelosamente le ricette di ogni 'singola Sicilia' permettevano scambi di sapori che hanno arricchito e modificato la cucina nel tempo. Due sono le specialità che sono comuni a tutta la Sicilia da secoli: la cassata, dolce di origine araba il cui nome significa 'piatto grande' ed il cannolo. Ma i secoli non sono passati invano neppure per questi dolci: i pasticcieri oggi non copiano pedissequamente il passato, bensì ripropongono nella cucina moderna dolci espressione di una cultura antica, cercando però di adattarli al gusto moderno con la ricerca dei migliori ingredienti. Vignuzzi concorda con assenza sulla complessità linguistica e gastronomica d'Italia. Nel nostro Paese ci sono circa 10.000 dialetti, 3.500 risalgono all'epoca romana; lo stesso accade per il cibo: tante tradizioni, tante cucine; oppure stessi piatti, ma con nomi diversi, i cosiddetti geosinonimi. Assenza, ricordando che in Italia oltre ai confini linguistici esistono anche quelli gastronomici, ad esempio l'uso del burro al Nord e dell'olio al Sud, ha evidenziato che il cuoco italiano deve essere artigiano, cioè ricercare nel territorio limitrofo le materie prime con cui preparare i piatti. È l'elogio della biodiversità applicata alla cucina.