05/09/2008 - Comizi

SULLA LIBERTÀ


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Comizio di John Stuart Mill per la voce di Corrado Augias


«Uno Stato che rimpicciolisce i suoi uomini perché possano essere strumenti più docili nelle sue mani (...) scoprirà che con dei piccoli uomini non si possono compiere cose veramente grandi...»
 Considerati i gravi problemi che affliggono il mondo d'oggi, Festivaletteratura ha invitato alcuni dei massimi autori della letteratura di tutti i tempi a pronunciare (per la voce di alcuni colleghi contemporanei) un'orazione di alto profilo civile e morale. Più d'uno tra coloro che interverranno avrà modo di stupirsi, sentendo come le loro parole mantengano inalterati vigore e attualità. Da un'idea della redazione della rivista "Primo Amore".
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Di fronte ad argomenti di così notevole spessore politico e civile riguardanti la libertà individuale e collettiva, la facoltà d'azione dello Stato e il bene comune, non è possibile non sentirsi chiamati in causa e non rispondere con un plauso sentito alle parole di J. S. Mill, lette e commentate da Corrado Augias. Rivolgendosi ad un'Italia che ha da poco conosciuto l'unità, J. S. Mill augura la realizzazione di una democrazia compiuta e di un paese in cui si compia la vera libertà, quella che permette a ciascuno di perseguire il proprio bene senza ledere la sicurezza della collettività. «Suonano forti adesso queste parole, figuriamoci nel 1859!», commenta Augias. D'altra parte si trattava di Mill, nato e formato in un Paese in cui già negli anni trenta del Sedicesimo secolo il re Enrico VIII aveva divorziato da Caterina d'Aragona, grazie al consenso del popolo e contro il papato. Chi non si scoraggerebbe a pensare che i nostri dilemmi politici e civili sono gli stessi di quando Alexis De Toqueville denunciava la sua tirannia della maggioranza e Geremy Bentham rivendicava il diritto all'eccentricità? Qualcuno potrebbe dire che le grandi problematiche dell'uomo, volenti o nolenti, rimangono le stesse, sempre presenti nel vivere politico e sociale a dispetto delle lotte e delle rivendicazioni. In alternativa è sempre possibile seguire il suggerimento di Augias: tendere continuamente ad una condizione migliore, ad un'idea più elevata, senza mai pensare di averla raggiunta del tutto.

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