08/09/2011 - Scritture Giovani
SCRITTURE GIOVANI CANTIERE
2011_09_08_SGC2130
Dallo scorso anno "Scritture Giovani" ha aperto un 'Cantiere' rivolto a tutti quei giovani che vogliono affacciarsi al mondo della scrittura e ancora non sanno bene come orientarsi. Anche nel 2011 "Scritture Giovani Cantiere" ha selezionato dieci tra ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia che hanno incontrato durante l'inverno scrittori, editor altri esperti del mondo editoriale. Per capire meglio come funziona, ecco una sorta di lezione aperta sulla relazione tra lettura e scrittura tenuta da Chiara Valerio (già autrice SG) rivolta ai giovani di 'Cantiere' e a tutto il pubblico del Festival.
English version not available
Italiano
Michele Mari, Marina Gris, Benny Nonasky, Carlotta Susca, Giulia Salani, Elisa Nocentini, Edoardo Pisani, Giulia Romano, Davide Vitacca e Andrea Pareschi sono i 10 giovani under 27 selezionati quest'anno da Scritture Giovani Cantiere.
Da un tema insolito - i nomi - sono nati i loro racconti brillanti, scelti per quel tocco di originalità che ne contraddistingue fin da ora lo stile. Hanno incontrato durante l'inverno scrittori, editor e altri esperti del mondo editoriale. Dopo essere stati accompagnati nel mondo della scrittura professionale, ieri sera hanno abbozzato un esilarante dialogo con il pubblico del Festival, una sorta di lezione aperta guidata dal piglio scherzoso di Chiara Valerio. Ne è scaturito un dibattito indisciplinato e profondo sul significato della scrittura, per la Valeri strumento con cui «si compone la differenza fra sé e gli altri».
Una prosa fresca, a volte aspra, capace di sorprendere e far riflettere è quella dei 10 giovani che anche quest'anno, grazie a "Scritture Giovani Cantiere", si sono affacciati al mondo della scrittura professionale. A metà fra labor e ispirazione sono i racconti di queste promesse della letteratura. Nati da uno spunto forse insolito - i nomi - sono personalissime metafore del legame che unisce, nel mondo della rappresentazione, realtà e linguaggio.
Per Chiara Valerio «nominare è guardare le cose e farle esistere». E la scrittura è «ritmo da cui nascono le narrazioni, cadenze che trascinano le parole». Fra una battuta e un intermezzo ironico Chiara Valerio ci svela i segreti di quest'arte fatta di regole, ma soprattutto di infrazioni. Come quelle di chi si ostina a porre una virgola fra soggetto e verbo, vezzo o idiosincrasia.
Moltissimi sono gli autori citati nel corso della serata: Tolkien, Collodi, Saramago, Michela Murgia, Ian Mc Ewan, Alfredo Marro, Niccolò Ammaniti e molti altri. Ognuno con un loro stile, inconfondibile, come quello tratteggiato dagli incipit degli aspiranti scrittori.
Da un tema insolito - i nomi - sono nati i loro racconti brillanti, scelti per quel tocco di originalità che ne contraddistingue fin da ora lo stile. Hanno incontrato durante l'inverno scrittori, editor e altri esperti del mondo editoriale. Dopo essere stati accompagnati nel mondo della scrittura professionale, ieri sera hanno abbozzato un esilarante dialogo con il pubblico del Festival, una sorta di lezione aperta guidata dal piglio scherzoso di Chiara Valerio. Ne è scaturito un dibattito indisciplinato e profondo sul significato della scrittura, per la Valeri strumento con cui «si compone la differenza fra sé e gli altri».
Una prosa fresca, a volte aspra, capace di sorprendere e far riflettere è quella dei 10 giovani che anche quest'anno, grazie a "Scritture Giovani Cantiere", si sono affacciati al mondo della scrittura professionale. A metà fra labor e ispirazione sono i racconti di queste promesse della letteratura. Nati da uno spunto forse insolito - i nomi - sono personalissime metafore del legame che unisce, nel mondo della rappresentazione, realtà e linguaggio.
Per Chiara Valerio «nominare è guardare le cose e farle esistere». E la scrittura è «ritmo da cui nascono le narrazioni, cadenze che trascinano le parole». Fra una battuta e un intermezzo ironico Chiara Valerio ci svela i segreti di quest'arte fatta di regole, ma soprattutto di infrazioni. Come quelle di chi si ostina a porre una virgola fra soggetto e verbo, vezzo o idiosincrasia.
Moltissimi sono gli autori citati nel corso della serata: Tolkien, Collodi, Saramago, Michela Murgia, Ian Mc Ewan, Alfredo Marro, Niccolò Ammaniti e molti altri. Ognuno con un loro stile, inconfondibile, come quello tratteggiato dagli incipit degli aspiranti scrittori.