10/09/2011 - La parola cui abbiamo creduto
OMAGGIO A RABINDRANATH TAGORE
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Nato a Calcutta nel 1861 e insignito del premio Nobel nel 1913 per «la profonda sensibilità, per la freschezza e bellezza dei versi che, con consumata capacità, riesce a rendere nella sua poeticità (...) parte della letteratura dell'ovest», Rabindranath Tagore è senza dubbio il poeta indiano più conosciuto al mondo. Tutta la sua produzione poetica si ispira a un panteismo mistico che parte dalla contemplazione della natura. Nella grande quantità di raccolte poetiche - da "Il canto della vita" a "La barca d'oro" - le canzoni d'amore hanno un ruolo dominante, raccogliendo la tradizione degli antichi canti amorosi sanscriti e saldandola ai sentimenti e alle motivazioni del presente. Brunilde Neroni, traduttrice di Tagore e curatrice di molti dei suoi volumi usciti in Italia, e l'editore Luigi Brioschi ne parlano con Daniele Piccini.
Luigi Brioschi, editore di Guanda, si interroga sulla fortuna editoriale del poeta indiano, in occasione dei settant'anni dalla morte. Le letture di alcuni suoi brani poetici ipnotizzano la platea. Il tavolo del bookshop, a mezzogiorno, è vuoto.