10/09/2011
AFRICA MON AMOUR
2011_09_10_184
Uno dei più rappresentativi scrittori africani ("Verre Cassé"; "Avrò vent'anni"), vincitore di numerosi premi tra cui il Grand Prix litteraire de l'Afrique noire e il Renaudot, e una delle più amate autrici italiane ("Le strade di polvere"; "Cuori infranti") con una profonda passione per l'Africa, si confrontano sui romanzi dello scrittore congolese, caratterizzati da un brioso humor e da uno stile brillante e colorato, creando così, con l'aiuto del giornalista radiofonico Pietro Del Soldà, un polifonico scambio letterario di voci e storie.
Con il contributo di Ambasciata di Francia / BCLA.
L'evento 184 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente era prevista la partecipazione di Rosetta Loy.
Con il contributo di Ambasciata di Francia / BCLA.
L'evento 184 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente era prevista la partecipazione di Rosetta Loy.
English version not available
Italiano
Francese
Francese
Il vincitore del premio Grand Prix litteraire de l'Afrique noire Alain Mabanckou ha oggi presentato a Palazzo Aldelgatti il suo ultimo libro "Avrò vent'anni", intervistato dal presentatore Pietro Del Soldà di Radio 3. Purtroppo non ha potuto partecipare la scrittrice italiana Rosetta Loy, invitata come ospite per condividere con lo scrittore congolese il suo amore per l'Africa.
Durante la conferenza l'autore ha presentato non solo il romanzo che racconta il Congo degli anni '70 con gli occhi ingenui di un bambino di dieci anni, alter ego di Mabanckou, ma ha analizzato anche quelli che sono i rapporti tra l'Africa subsahariana e le recenti rivolte arabe, il significato di identità per Paesi come quelli africani, un tempo colonie europee, e quella che è la sua visione attuale del continente africano, a seguito dei numerosi viaggi prima in Francia e poi negli Stati Uniti.
Un applauso emozionato ha seguito le fiduciose parole dello scrittore in un futuro ritrovamento delle vere ideologie africane e in una possibile e, secondo lui, vicina unità dei Paesi africani, che, sebbene le loro molteplici diversità, cercano di conseguire un comune obiettivo, quello della libertà.
Durante la conferenza l'autore ha presentato non solo il romanzo che racconta il Congo degli anni '70 con gli occhi ingenui di un bambino di dieci anni, alter ego di Mabanckou, ma ha analizzato anche quelli che sono i rapporti tra l'Africa subsahariana e le recenti rivolte arabe, il significato di identità per Paesi come quelli africani, un tempo colonie europee, e quella che è la sua visione attuale del continente africano, a seguito dei numerosi viaggi prima in Francia e poi negli Stati Uniti.
Un applauso emozionato ha seguito le fiduciose parole dello scrittore in un futuro ritrovamento delle vere ideologie africane e in una possibile e, secondo lui, vicina unità dei Paesi africani, che, sebbene le loro molteplici diversità, cercano di conseguire un comune obiettivo, quello della libertà.