06/09/2012 - Dialoghi coi fratelli Grimm

LA FAVOLA DI VOLPISH E VOLPOLINA

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bambini e adulti dai 6 anni in su
Nel 1812 viene pubblicata in Germania la prima edizione di "Kinder- und Hausmärchen", meglio conosciuta da noi come "Le favole dei fratelli Grimm". In questo fortunatissimo volume Jacob e Wilhelm Grimm raccolgono un gran numero di racconti della tradizione popolare tedesca che diventano presto patrimonio universale. Cappuccetto Rosso, Hansel e Graetel, Pollicino sono fiabe che hanno dato la buonanotte a intere generazioni di bambini e che continuano a muovere emozioni profonde in chi le ascolta. Per celebrare questa importante ricorrenza, Festivaletteratura ha chiesto ad alcuni scrittori e illustratori di reinterpretare una favola dei Grimm o di scriverne una nuova, per mostrare come ogni fiaba possa aiutarci a leggere il presente e a interpretare le nostre pulsioni più irrazionali.
Conduce gli incontri l'attore Pino Costalunga.
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Italiano
A duecento anni dalla pubblicazione della prima raccolta dei fratelli Grimm, "Kinder- und Hausmaerchen", Pino Costalunga dirige un progetto dedicato alle fiabe in collaborazione con diversi autori e illustratori. L'ospite di oggi è Michela Murgia, autrice di libri per adulti, ma che raccontano anche di bambini. 
Il cuore delle fiabe è il focolare: in passato, intorno al camino, si riuniva la famiglia insieme a vicini di casa e a persone care. Lì i bambini, primi dedicatari di tutte le favole, si lasciavano incantare dalle storie. Storie radicate nel passato della loro terra e al tempo stesso capaci di evocare mondi fantastici, mostri, fate ed eroi pieni di coraggio. Anche Michela Murgia, quand'era bambina, ascoltava affascinata i racconti legati alle tradizioni della propria terra, la Sardegna. 
L'autrice oggi, grazie alla propria immaginazione e alla capacità di tessere trame, ha trasformato lo spazio studio S.Orsola in un focolare, ovvero in un luogo in cui grandi e piccini si raccontano fiabe e inventano nuove storie. Il primo racconto, "La favola di Volpish e Volopolina" (scritta dalla Murgia e interpretata da Costalunga) ha animato la fantasia dei bambini come un soffio che ravviva il fuoco sul camino. In un batter d'occhio il pubblico ha scoperto la bellezza di condividere racconti e il segreto di ogni buona fiaba: insegnare ad affrontare le proprie paure. Che si tratti di streghe, ladri o insetti, la paura è qualcosa di incontrollabile e irrazionale, che la fiaba riesce a sconfiggere con il «e vissero per sempre felici e contenti». 
Piccola spettatrice: «Ho paura di svegliarmi e trovarmi chiusa in un barattolo gigante con tantissimi insetti»
Michela Murgia: «Prova a trasformare il tuo incubo in una storia. Magari dentro al barattolo incontri un'ape, che ti racconta la sua vita. È scappata dal suo alveare, perché aveva tradito l'ape regina. Poi è stata accolta in un nido di vespe, ma lì non era felice, perché le vespe non fanno il miele. Così ha deciso di andarsene, ma è rimasta intrappolata nel barattolo. Scommetto che avresti meno paura degli insetti, anzi che avresti quasi voglia di finire in quel barattolo. Provate a inventare una storia con protagonista la vostra più grande paura: il fuoco, un insetto, un ladro di bambine. Sono certa che dopo non avrete più paura. Forse è per questo che i fratelli Grimm hanno scelto di raccogliere fiabe».

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