07/09/2012 - Dialoghi coi fratelli Grimm

LA FAVOLA DI CERTE FAVOLE SI CAPISCONO TROPPO TARDI

2012_09_07_099
bambini e adulti dai 6 anni in su
Nel 1812 viene pubblicata in Germania la prima edizione di Kinder- und Hausmarche, meglio conosciuta da noi come Le favole dei fratelli Grimm. In questo fortunatissimo volume Jacob e Wilhelm Grimm raccolgono un gran numero di racconti della tradizione popolare tedesca che diventano presto patrimonio universale. Cappuccetto Rosso, Hansel e Graetel, Pollicino sono fiabe che hanno dato la buonanotte a intere generazioni di bambini e che continuano a muovere emozioni profonde in chi le ascolta. Per celebrare questa importante ricorrenza, Festivaletteratura ha chiesto ad alcuni scrittori e illustratori di reinterpretare una favola dei Grimm o di scriverne una nuova, per mostrare come ogni fiaba possa aiutarci a leggere il presente e a interpretare le nostre pulsioni più irrazionali. Conduce gli incontri l'attore Pino Costalunga.
English version not available
Italiano
Le favole si capiscono solo da bambini. Solo loro hanno quell'intuito infallibile che ti fa comprendere appieno il vero significato di una fiaba. Quando si cresce, tutto cambia, bisogna ragionarci, e comunque non si arriva a capirne totalmente il senso profondo. Marcello Fois, partendo da questo presupposto, ha rivisitato i racconti dei fratelli Grimm sfruttandone gli espedienti letterari che con loro hanno trovato tanto successo. In una sua raccolta di favole scritte per la radio, si è divertito ad immaginare storie dell'infanzia di personaggi importanti della storia: ad esempio, ipotizzando che Leonardo provenga dal 4321, sia abitante di un altro pianeta, capitato per caso sulla Terra, dove tutto accade al contrario ed anche la data è capovolta: siamo nel 1432 e Leonardo tramanda ai terrestri tutto il suo sapere venuto dal futuro. Quindi possiamo rappresentare la realtà, descrivendo l'esatto contrario come fecero i due fratelli nella celebre favola dell'albero della cuccagna. Ma il vero senso delle fiabe, è l'insegnamento di un valore morale, il fabula docet, che possiamo trasmettere ai bambini in maniera più efficace attraverso l'esempio, ed ecco che nascono i mostri delle fiabe, che correggono comportamenti sbagliati: Fois ha ricordato che da piccolo aveva grande timore della mamma del Sole, che rapiva tutti i bambini che non facevano il riposino pomeridiano e perdevano tempo in giro per le strade, facendo tanto soffrire le loro mamme. Lo scrittore ha poi concluso l'incontro invitando i bambini a giocare col finale di un classico come "Biancaneve e i sette nani", dando origine alle più colorite e strampalate conclusioni. 

1Luoghi collegati