06/09/2012
Luciano Ligabue con Giuseppe Antonelli
2012_09_06_058
«Se io ne avessi meno, di pudore, mi metterei a pregare. Ma sono sicuro che c'è la fila, davanti a qualche dio, di gente che si fa viva solo quando ne ha bisogno o è disperata e chiede qualche tipo di miracolo». Luciano Ligabue non ha bisogno di miracoli: il ruolo di simbolo del rock italiano se l'è guadagnato. Ma non è sempre stato tutto rose e fiori: nei momenti difficili, scrivendo ha sfogato la sua creatività in maniera libera, senza i vincoli della musica o delle immagini. Dopo una raccolta di racconti, un romanzo e un libro di poesie, torna alle origini con Il rumore dei baci a vuoto, tredici piccole storie che ruotano attorno alla morte e all'amore, al dolore e agli imprevisti della vita. Giuseppe Antonelli, linguista e critico letterario, intervista questo poliedrico artista.
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