07/09/2012 - Lavagne. Parole per leggere l'economia

EUROBOND

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La soluzione a tutti i mali della crisi europea secondo i paesi indebitati, poco meno del male assoluto per la Germania e gli altri paesi virtuosi. Ma che cosa sono (o che cosa potrebbero essere) gli eurobond e come funzionano? Quest'anno le "lavagne" si fanno in tre: alle originali spiegazioni di problemi scientifici per sola voce e lavagna, si aggiungono le doppie serate musicali di scrittura e ascolto e il minimo vocabolario economico per comprendere la crisi.
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Sui giornali e in televisione non si parla d'altro. Tanto da farci sembrare, ogni tanto, di essere dentro un gigantesco déjà vu: i titoli di oggi sono uguali a quelli di ieri, che a loro volta sono uguali a quelli dell'altro ieri e del mese scorso. Si parla solo di crisi, di spread, di Italia, Grecia e Germania. Parole allarmanti, borse a picco. Nonostante questo, nonostante se ne sia sentito parlare in lungo e in largo, non è per nulla scontato che tutti abbiano le idee chiare: ok, siamo nel bel mezzo di uno dei periodi economicamente più neri di tutta la storia, questo lo sappiamo, ma se ci chiedessero come poter fare ad uscirne non tutti (anzi, forse davvero in pochi) saprebbero padroneggiare una risposta valida, senza lasciarsi andare a luoghi comuni. 
Nasce anche da questa esigenza reale, visto che conoscere gli strumenti per padroneggiare la crisi è sicuramente utile per affrontarla meglio, che l'economista Davide Ciferri ha spiegato, con parole semplici e utilizzando una delle ormai storiche "lavagne" del Festivaletteratura, che cosa sono, e come funzionano, gli eurobond. 
Per farlo è partito dai bond, titoli di debito emessi dai singoli Stati, il cui rendimento dipende da due differenti tipi di rischio, quello di credito e quello di liquidità. Mentre il primo dipende dal grado di stabilità degli Stati, il secondo dipende dalla possibilità di scambiare liberamente il titolo sul mercato prima della sua prefissata scadenza, in modo da poterlo liquidare e ottenere indietro i proprio risparmi prima del termine stabilito.
Partendo proprio dai bond, una delle strade che si sta valutando per permettere all'Europa di uscire dalla crisi è quella, con un coordinamento delle politiche fiscali ed economiche dei diversi Paesi, di emettere dei titoli di credito collettivo, gli "eurobond" appunto, che sarebbero chiamati ad un'impresa davanti alla quale anche il quasi omonimo agente segreto tremerebbe di paura (ma si sa, nel suo caso si tratta di cinema, non di realtà, e alla fine in qualche modo riesce sempre a scamparla!). 
Gli eurobond, emessi congiuntamente, e quindi basandosi su una media ponderata dei rischi di credito e liquidità dei diversi Stati, avrebbero un rendimento che tenderebbe fisiologicamente ad abbassarsi. Questo è un fattore positivo per i Paesi in maggior difficoltà (e che quindi potrebbe essere una soluzione auspicabile per i "PIGS", Portogallo, Italia, Grecia e Spagna), che in caso contrario dovrebbero subire tassi maggiori, in quanto in situazioni più rischiose per gli investitori. Di tutt'altro parere invece i Paesi più virtuosi, Germania in testa, che si troverebbero al contrario a dover scontare 'colpe' non loro, con tassi maggiori di quelli che avrebbero senza l'emissione di questi titoli collettivi. 
In ogni caso, se si percorrerà questa strada, e se questa strada permetterà di variare un po' i titoli dei telegiornali (ne sarebbero felici per primi gli stessi giornalisti), nessuno lo può sapere nemmeno dopo questa "Lavagna". Di sicuro però ora nessuno dei presenti scambia più i titoli di debito con agenti segreti in smoking.

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