08/09/2012 - Tracce

IL PROSSIMO SOGNO

2012_09_08_TR2100
Quale sarà?
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Italiano
Una folla di persone attende Gramellini sotto Tenda Sordello. Lo scrittore parte da lontano, parlando di ciò che l'ha spinto - lui torinese geloso della propria intimità - a scrivere un libro così personale ("Fai bei sogni"). «Perché avevo bisogno di dire che il dolore non capita per caso, e quello che conta è come si reagisce». Insomma, la dialettica dell'essere umano spinto al vivere bene, in pace con se stesso, è una dialettica in cui il dolore ha un ruolo centrale. Il pubblico ascolta. Qualcuno ha un sorriso amaro in bocca, altri sembrano assentire col bagliore degli occhi. Per Gramellini il popolo italiano è vecchio. Vecchio perché «malinconico», votato al passato. Servirebbe invece una mente incanalata in un progetto verso il futuro: la colpa, secondo lo scrittore, non è solo nostra. «La nostra classe politica ha la colpa di non dare stimoli con un percorso chiaro e solido verso il futuro». Ma non vuole parlare di politica. Vuole invece indagare quella «depressione» che vede negli occhi degli italiani: «siamo vittime di una depressione latente che è dovuta alla mancanza di passione. Serve parlare dei nostri sentimenti». Sebbene queste parole ricordino quelle di un uomo steso sul lettino in una stanza semibuia, Gramellini non ci tiene a passare per saccente o psicologo. Le sue riflessioni sono il frutto di uno sforzo continuo e prolungato nel proprio dolore. Comunicarlo è la sua missione. E quando dice: «La vita vale la pena di essere vissuta se si riesce a vivere perennemente innamorati» si comprende quanto egli creda nelle sue parole. Prima di concludere con qualche battuta lo scrittore aggiunge un tassello di sé al bel quadro fino ad allora presentato al pubblico: «Io credo che la vita abbia un senso. La immagino come i film di Woody Allen: lui non mostra il copione per intero ai suoi attori. Gli fa girare le scene e solo dopo fa vedere loro l'intero film». Come a dire: tutto quello che accade può sembrare insignificante, inspiegabile. Ma sarà la visione d'intero, un giorno, a rivelare ogni significato, ogni spiegazione.

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