10/09/2016 - La scrittura in scena

LA PAROLA E LA CARNE

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«Io non scrivo teatro, io scrivo per il teatro. È letteratura drammatica. (...) Mi interessa che arrivi una certa atmosfera, un certo senso di estraneità. Il mio obiettivo è lavorare con lo spettatore e portarlo fuori da una visione egemonica della realtà basata sulla cronologia lineare, sulla relazione causa ed effetto, sulla visione di un mondo perfettamente dominabile dall'uomo». Dopo un dottorato di ricerca in Teoria del teatro, Davide Carnevali ("Variazioni sul modello di Kraepelin", "Sweet Home Europa"), ha scelto di lasciare l'Italia per intraprendere la carriera di drammaturgo. Vincitore per due volte del Premio Riccione, oggi vive tra Barcellona e Berlino e le sue opere sono state rappresentate in numerosi contesti internazionali e tradotte in sei lingue. Nei suoi testi Carnevali punta a creare una relazione spiazzante tra forma e contenuto, in cui la comunicazione è sempre scivolosa, dubbio il suo rapporto con il mondo circostante, intrepretando in questa decostruzione delle forme consolidate di lettura della realtà il ruolo che il teatro oggi può avere nella società.
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