07/09/2018
45 ANNI DAL GOLPE CILENO
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«Il passato è la chiave. È un libro aperto con tutte le risposte. Basta guardarlo, scorrere le pagine e aprire gli occhi con attenzione per rendersene conto. Il passato è una zavorra di cui non è possibile liberarsi. Meglio adottarlo, dargli un nome, addomesticarlo e tenerlo docile sottobraccio, altrimenti ci perseguiterà come un fantasma nei momenti più inaspettati». Così scrive in Mapocho la scrittrice e sceneggiatrice Nona Fernández riguardo al peso che grava sulle spalle della generazione successiva alla dittatura cilena, che tenta di scappare da un passato con cui però è costretta a fare i conti. Fernández approda a Mantova per un intenso dialogo con Michela Murgia su questo tema, che è il filo conduttore della sua produzione e che riappare anche nel suo ultimo libro, La dimensione oscura.
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