Calabresi, Mario
Persona
Mario Calabresi è giornalista e scrittore. Nato a Milano nel 1970, è figlio del commissario Luigi Calabresi, assassinato nel 1972. Si è laureato in Giurisprudenza e in Storia presso l'Università Statale di Milano e ha frequentato la Scuola di Giornalismo nella medesima città. Ha lavorato come cronista parlamentare all'agenzia Ansa, poi presso le redazioni di "Repubblica" e "La Stampa". Dal 22 aprile 2009 è direttore del quotidiano torinese. Nel 2002 ha vinto il Premio 'Angelo Rizzoli' per il giornalismo e nel 2003 quello intitolato a Carlo Casalegno; è stato altresì insignito del Premio 'È giornalismo' 2010. In "Spingendo la notte più in là" ha raccontato la storia della sua famiglia e di quanti sono rimasti esclusi dalla memoria degli anni di piombo, ossia le vite dei figli e delle mogli di chi è deceduto: «C'è chi non ha avuto più la forza di ripartire, di sopportare la disattenzione pubblica, l'oblio collettivo; e c'è chi non ha mai smesso di lottare perché fosse rispettata la memoria e per non farsi inghiottire dai rimorsi». La sua vicenda si intreccia così con quella di tanti altri costretti all'improvviso ad affrontare, da soli, una catastrofe privata che appartenere in realtà a ognuno noi. Tra le sue ultime pubblicazioni spiccano "A occhi aperti" (2013), monografia sui grandi fotoreporter del Novecento, e "Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa" (2014), una raccolta di storie di ragazzi da cui emerge il volto sobrio e fiducioso di un'Italia lontana dai clamori mediatici. (foto: Festivaletteratura)
Mario Calabresi is a journalist and writer. Born in Milan in 1970, he is the son of superintendent Luigi Calabresi killed in 1972. After graduating in Law and History at Università Statale in Milan, he attended the School of Journalism in Milan. He worked ad Parliament reporter for Ansa, and then for Repubblica" e "La Stampa". In 2002 he won the Angelo Rizzoli Prize for Journalism and in 2003 the Carlo Casalegno Prize and in 2010 the 'È giornalismo' Prize. In "Spingendo la notte più in là" he told the story of his family and of those who were excluded from the memory of the years of terrorist outrage, in other words the families of those who were killed. "Some did not have the strength to star again, to put up with public indifference, the collective forgetfulness; some never stopped fighting for the respect of the memory and in order not to be swallowed up by guilt." His latest publications include "A occhi aperti" (2013), a monographic work on 20th century great press photographers, and "Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa" (2014), a collection of children's stories revealing a simple and confident Italy, a far cry from media sensationalism.