Camanni, Enrico
Persona
Enrico Camanni ha conseguito il diploma di maturità scientifica al liceo Gobetti e ha completato il corso di indirizzo storico alla facoltà di Scienze Politiche.
Specializzatosi nel giornalismo di montagna, è stato per sette anni redattore capo della "Rivista della Montagna" e nel 1985 ha fondato il mensile "Alp", che ha diretto per quasi quattordici anni.
Dal 1999 al 2008 ha diretto la rivista internazionale di cultura alpina "L'Alpe", nata dalla collaborazione con il Musée Dauphinois di Grenoble.
Ha pubblicato uno studio antologico sulla letteratura dell'alpinismo (Zanichelli, 1985), un saggio sulle grandi guide alpine italiane (Priuli & Verlucca, 1985) e un libro-inchiesta sui rifugi della penisola (Zanichelli, 1987).
Nel 1989 ha raccolto e commentato l'antologia di scritti buzzatiani "Le montagne di vetro" (Vivalda), tradotto in francese ("Les montagnes de verre", Denoël) e vincitore del Gran Premio degli scrittori al Salone del libro di Passy nel 1992.
Nel 1993 ha curato l'aggiornamento della "Storia dell'alpinismo" di Gian Piero Motti (Vivalda, 1994).
Successivamente ha completato uno studio a tre mani sull'alpinismo del Ventennio ("La stagione degli eroi", con Daniele Ribola e Pietro Spirito, Vivalda, 1994) e un volume divulgativo sulla storia geologica delle Alpi ("In principio era il mare", con Stefano Camanni, Priuli & Verlucca, 1995).
Sempre nel 1995 ha pubblicato con Mirta Da Pra Pocchiesa un libro-dossier sull'emergenza del suicidio in Italia ("L'ultimo messaggio", edizioni Gruppo Abele).
Nel 1997 ha dato alle stampe "Cieli di pietra", la vera storia di Amé Gorret (Vivalda), la biografia di un prete ribelle dell'Ottocento in Valle d'Aosta.
Nello stesso anno ha vinto il Premio Grignetta d'oro per la comunicazione sulla montagna.
Nel 1998 ha pubblicato "La guerra di Joseph" (Vivalda), una storia di amicizia sulle Dolomiti durante la Prima guerra mondiale. Il libro ha vinto il Premio Via Po e il Premio Itas. Sempre nel 1998 ha curato "Nuovi Mattini" (Vivalda), un'antologia di scritti sul Sessantotto degli alpinisti con un ampio saggio sulla tragica esperienza del sindacalista Guido Rossa.
Nel 2000 ha realizzato con Vincenzo Pasquali il film "La montagna inventata", vincitore al Filmfestival internazionale di Trento tra le opere di produzione autonoma.
Nello stesso anno ha curato e pubblicato l'antologia degli scritti di Gian Piero Motti "I falliti" (Vivalda).
Dal 1999 collabora con il quotidiano "La Stampa" e dal 2007 dirige il mensile "Piemonte Parchi".
Nel 2007 è stato progettista e direttore culturale di "Alpi 365 Expo", il rinnovato salone della montagna di Torino.
Dal 2009 è vicepresidente dell'associazione Dislivelli. Ricerca e comunicazione sulla montagna.
From Turin, born in 1947, a historian and promoter of alpine themes, after being chief editor of "Rivista della Montagna", in 1985, Enrico Camanni founded the monthly magazine "Alp" that he edited for fourteen years. At present, he edits the international magazine of alpine culture "L'Alpe", in partnership with Musée Dauphinois in Grenoble and writes for "La Stampa". He has published an anthology on alpinism literature, an essay on the great Italian alpine guides and a book on Italy's mountain refuges. In 1989 he edited and commented an anthology of Buzzati's writings, "Le montagne di vetro" which was translated into French ("Les montagnes de verre", Denoël). In 1992 he won the Writers'Grand Prix at Passy Bookfair. In 1993 he edited the update of "Storia dell'alpinismo" ["History of Alpinism"] by Gian Piero Motti (Vivalda, 1994). He then completed a three-hand essay on alpinism during Fascism ("La stagione degli eroi" ["The season of Heroes"], with Daniele Ribola and Pietro Spirito, Vivalda, 1994) and a popular volume on the geological history of the Alps ("In principio era il mare" ["In the beginning it was the sea"], with Stefano Camanni, Priuli & Verlucca, 1995).
Always in 1995, together with Mirta Da PRa Pocchiesa, he published an inquiry book on the Italian suicide emergency ("L'ultimo messaggio" ["The last message"], edizioni Gruppo Abele).
In 1997, he won the Grignetta d'oro Prize for his writings on mountain issues.