Chiesa di San Maurizio
Via Giovanni Chiassi, 35, Mantova
La Chiesa di San Maurizio prospetta su un piccolo sagrato, sull'angolo tra via Chiassi e via Viani. L'ordine dei Teatini la fece edificare nel 1609, su progetto dell'architetto Antonio Maria Viani. La chiesa fu aperta al culto nel 1616, ma la fabbrica (che includeva anche il convento attiguo) venne terminata solo nel 1731 con il completamento della facciata.
Allontanati i Teatini nel 1797, la chiesa di San Maurizio divenne chiesa parrocchiale. Sotto la dominazione francese (1808- 1814) fu militarizzata e dedicata all'ipotetico San Napoleone, come è possibile ancora oggi osservare dall'iscrizione sopra il portale. Il convento si trasformò in caserma ed è attualmente riconoscibile in minima parte all'interno del Comando Provinciale dei Carabinieri. Seguì la dominazione austriaca, sotto la quale la chiesa tornò ad essere dedicata a San Maurizio e divenne sussidiaria della parrocchia di San Barnaba.
L'interno è a navata unica sormontata da una cupola ellittica; ai lati della navata si aprono sei cappelle, arricchite da importanti opere secentesche degli artisti Bazzani, Boccaccino, Carracci, Denis, Geffels, Massari, Fabbri, Motta e Brunetti. Nella cappella di San Bartolomeo si trova la più celebre delle lapidi ospitate nella chiesa, quella del condottiero di Giovanni de' Medici, noto come Giovanni dalle Bande Nere. La Cappella della Beata Vergine delle Grazie è impreziosita da un affresco cinquecentesco, di attribuzione incerta, recuperato da una chiesa in demolizione; alle pareti è possibile osservare una Madonna con Bambino con San Maurizio e Santa Margherita e un'Annunciazione, quasi certamente attribuibile a Jacopo Borbone.
Nel 1957, anche a seguito dei danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, la chiesa viene chiusa al culto.
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Allontanati i Teatini nel 1797, la chiesa di San Maurizio divenne chiesa parrocchiale. Sotto la dominazione francese (1808- 1814) fu militarizzata e dedicata all'ipotetico San Napoleone, come è possibile ancora oggi osservare dall'iscrizione sopra il portale. Il convento si trasformò in caserma ed è attualmente riconoscibile in minima parte all'interno del Comando Provinciale dei Carabinieri. Seguì la dominazione austriaca, sotto la quale la chiesa tornò ad essere dedicata a San Maurizio e divenne sussidiaria della parrocchia di San Barnaba.
L'interno è a navata unica sormontata da una cupola ellittica; ai lati della navata si aprono sei cappelle, arricchite da importanti opere secentesche degli artisti Bazzani, Boccaccino, Carracci, Denis, Geffels, Massari, Fabbri, Motta e Brunetti. Nella cappella di San Bartolomeo si trova la più celebre delle lapidi ospitate nella chiesa, quella del condottiero di Giovanni de' Medici, noto come Giovanni dalle Bande Nere. La Cappella della Beata Vergine delle Grazie è impreziosita da un affresco cinquecentesco, di attribuzione incerta, recuperato da una chiesa in demolizione; alle pareti è possibile osservare una Madonna con Bambino con San Maurizio e Santa Margherita e un'Annunciazione, quasi certamente attribuibile a Jacopo Borbone.
Nel 1957, anche a seguito dei danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, la chiesa viene chiusa al culto.
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