03/09/2003 - In Limine
. Quando la poesia si contamina


Alfred Brendel e Maria Majno

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Pianista di fama internazionale, negli ultimi anni Alfred Brendel si è dedicato con grande successo anche alla letteratura pubblicando tre volumi di poesia «assurda»: "Fingerzeig, Störendes Lachen während des Jaworts" e "Kleine Teufel", una selezione dei quali è stata tradotta in italiano con il titolo "Un dito di troppo". Brendel tiene al Festival un reading di alcuni dei propri componimenti, letti in italiano da Maria Majno.

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Italiano
Tedesco
Un ritmo secco e scandito che fa di due versi una sincope composta; suoni come scoppiettii o insinuanti fruscii, climax e anticlimax di inquietudine; cesure e improvvise, incisive riprese. Poi ecco che, poco a poco, un'inconsueta dolcezza subentra, non senza sottile ironia, enigmaticamente. Melodicamente. Poesia o musica, pagine fitte di parole e punteggiatura o partiture in cui note e armonie si dipanano su pentagrammi che paiono non finire mai, lasciati in sospeso su un invisibile filo di silenzio? Il reading che nell'ombreggiato cortile di palazzo Bonoris ha visto protagonista il celebre pianista Alfred Brendel è stato sia l'uno che l'altro; questi due aspetti, contaminandosi a vicenda hanno dato vita ad un particolare intreccio da cui il pubblico è stato da subito catturato. Avvolti da un'aria fresca vibrante di emozioni, gli spettatori del primo incontro della serie "In Limine" hanno potuto compiere un viaggio d'introspezione all'interno di sé: un viaggio unico, che solo la lingua universale della poesia (o della musica) rende possibile. Oscillando in un sorriso d'amarezza.

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