09/09/2006 - Un'idea di Dante


IL VOLGARE PERENNE
. Ovvero la forza delle lingue che non esistono
 (Inf. I)


2006_09_09_183
Il volgare è la lingua che si oppone alla grammatica. Non si lascia incastrare dal tempo perché si adegua alla mutevolezza e alla varietà umana; per questo stesso motivo riesce ad essere veramente universale. Tra la "Commedia" e qualche divagazione in europanto, un'apologia delle lingue periture.

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Italiano
Si apre con la lettura dei primi undici versi della "Commedia" in diverse lingue la lezione tenuta da Diego Marani all'interno del ciclo "Un'idea di Dante". Una di queste non esiste. È l'europanto. Un miscuglio di parole prese da lingue diverse e ordinate secondo le leggi grammaticali universali, innate in ciascun essere umano. L'europanto è nella lingua quello che il jazz è nella musica. Un'improvvisazione. Poesia e musica non si traducono, si ascoltano e basta. La lezione che secondo Marani si può trarre dalla "Commedia" è che per una lingua è vitale modificarsi, che la grammatica è solo la fotografia di una lingua in un determinato momento della sua perenne evoluzione. Una lingua ha un solo modo per non morire mai: trasformarsi in un'altra.

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