07/09/2012 - Blurandevù

BLURANDEVÙ. Volontari, all'intervista!

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Lola Shoneyin appartiene alla generazione di scrittori africani cresciuta al termine della stagione post-coloniale. Poetessa e narratrice nigeriana, la Shoneyin è tornata nel proprio paese dopo un lungo periodo di formazione e di attività culturale svolto in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. La sua lettura della Nigeria contemporanea che troviamo nel romanzo Prudenti come serpenti non solo lascia trasparire l'esigenza di ridefinire il ruolo della donna all'interno di un ordine sociale ancora fortemente maschilista, ma rivendica anche la piena cittadinanza in una letteratura e in una lingua cha stanno perdendo una specificità nazionale sotto la spinta della globalizzazione. Sui mutamenti delle identità culturali e sui nuovi rapporti tra Africa e Occidente, Lola Shoneyin si confronta con i ragazzi di "blurandevù".
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Con la lettura della poesia "Open" si è aperto ieri sera l'incontro di "blurandevù" con la scrittrice nigeriana Lola Shoneyin, il cui romanzo "Prudenti come serpenti" è recentemente stato pubblicato anche in Italia. 
Mercoledì lo scrittore kenyota Ngugi wa Thiong'o ha sostenuto che gli autori africani, se vogliono dare vita ad una letteratura che possa veramente definirsi africana e rappresentare il popolo, dovrebbero abbandonare le lingue dei colonizzatori. Lola Shoneyin, interpellata al riguardo, ha posto l'attenzione su un altro aspetto della scelta linguistica: in Africa ci sono diverse migliaia di lingue (solo in Nigeria sono 527), sceglierne una significherebbe limitare enormemente il numero di possibili lettori. Inoltre fra i giovani con un titolo di studio più elevato, che possono permettersi di comprare i libri, molti comprendono la lingua dei genitori ma non sono in grado di leggere o scrivere in yoruba. Secondo lei quindi sarebbe meglio scrivere in inglese e poi eventualmente tradurre i libri nelle lingue africane. "Prudenti come serpenti", ispirato ad una storia vera, è il racconto di una famiglia poligama che mette in luce, con uno stile leggero e a tratti ironico, le dinamiche che si creano fra le diverse mogli. Quali speranze, si chiedono i ragazzi di "blurandevù", può avere una donna all'interno di una famiglia poligama, così diversa da quelle nucleari a cui siamo abituati? In queste famiglie la concorrenza per le mogli è spietata, devono sempre essere al meglio per sperare che il marito non si dimentichi di loro e per questo curano molto il loro aspetto fisico; inoltre, dato che il loro valore dipende dai figli, dedicano gran parte delle loro energie a fare figli e a crescerli. Il marito infine, deve avere tutto sotto controllo, anche se magari non prende parte alle attività quotidiane. Nonostante questo, come avviene nel libro, spesso le donne lasciano credere al capofamiglia di avere il potere, ma in realtà sono loro che mandano avanti la famiglia. I ragazzi di "blurandevù" hanno poi messo alla prova Lola Shoneyin come cuoca: le hanno portato un cesto con diversi ingredienti e chiesto di preparare un'ipotetica cena. Per gli amanti della cucina internazionale ecco la ricetta: preparare una purea di peperoni e cipolle, soffriggere la pancetta, mettere l'olio della pancetta nel purè, aggiungere il riso e lasciare cuocere insieme. Una volta cotto aggiungere la pancetta e gustare con una banana! 
Infine, anche questa puntata di blurandevù si è chiusa con le parole ombrello, i vocaboli che ci proteggono, Lola Shoneyin ha scelto 'duvet cover', copripiumino. Fin da bambina soffre di insonnia e per questo ha lo stesso copripiumino da quando è andata in collegio all'età di sei anni: con esso si sente a casa e può ingannare se stessa, credendo di dormire anche se magari non è così.

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