07/09/2013 - Consapevolezza verde
PREVISIONI DEL TEMPO: I PROSSIMI QUARANT'ANNI. 2050: futuri possibili
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Dobbiamo smettere di educare i nostri bambini ad apprezzare la bellezza della natura, perché quando cresceranno si troveranno intorno un paesaggio devastato, sempre più desertico, molto diverso da quello in cui noi siamo cresciuti? È questo l'amaro consiglio che Jørgen Randers ritiene di darci, alla luce delle conclusioni contenute nel suo rapporto per il Club di Roma sulle prospettive per il pianeta per la metà del secolo ("2052. Scenari globali per i prossimi quarant'anni"). Se i fenomeni di crescita demografica si attenueranno per un probabile calo della fertilità, il progressivo inurbamento, l'incapacità di sostituire totalmente i combustibili fossili, la crescita delle diseguaglianze sociali avranno un formidabile impatto sul futuro della Terra e sulle nostre vite, anche se nel breve e medio periodo questi effetti non saranno percepibili. Con l'aiuto del climatologo Luca Mercalli, Randers espone nel dettaglio la propria previsione, offrendoci qualche raccomandazione per il futuro.
con il contributo di NORLA Norwegian Literature Abroad
Inglese
Nonostante questa amara constatazione, nonostante le foto di ghiacciai scomparsi nel giro di pochi decenni, nonostante i desolanti dati sul riscaldamento globale e sui risultati a cui condurrà entro la fine del secolo, la sensazione che emerge da questa storia non è affatto la rassegnazione: «è assolutamente possibile risolvere il problema climatico della Terra», dice Randers, ed è per questo che siamo qui. L'unica condizione posta è quella di accettare il fatto che il cambiamento richiede un costo economico, comunque contenuto: si calcolano infatti 200 euro all'anno per ogni cittadino europeo. Una cifra irrisoria, se impiegata per garantirci un futuro migliore. Anzi, per garantirci un futuro. Per andare in questa direzione, il cambiamento necessario è prima di tutto culturale, ed è questo il motivo per il quale il Festival diviene il luogo più adatto a diffondere questo messaggio.
Ed anche se questa storia non è una favola, il pubblico esige comunque una morale: cosa possiamo fare tutti noi, ogni giorno, per cambiare questo stato di cose? Sicuramente ridurre le emissioni attraverso la coibentazione, l'uso di risorse rinnovabili, di auto ecologiche ecc... Un'altra possibilità è quella di acquistare le quote di emissione di idrocarburi per farne aumentare il prezzo e renderle, di conseguenza, meno convenienti per le industrie rispetto ad una riconversione ecologica. Ma, prima di tutto, parlare, far conoscere a tutti «l'idiozia di una società» che non è disposta a sostenere un costo oggi per avere un futuro domani. Per usare le parole di Mercalli: «Andate e NON moltiplicatevi!».