Soyinka, Wole

Persona
Wole Soyinka al Festivaletteratura 2015 - ©Festivaletteratura

Akinwande Oluwole "Wole" Soyinka, nato ad Abeokuta (Nigeria) nel 1934, è considerato uno dei massimi poeti e drammaturghi africani di lingua inglese del Novecento. Nel 1986 è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura. Dopo aver frequentato le università di Ibadan e a Leeds, ha studiato arte drammatica al Royal Court Theatre di Londra. Nel 1960 rientra e si stabilisce in Nigeria, dove si dedica completamente alla scrittura di scena fondando diverse compagnie teatrali. Noto in tutto il mondo per aver rivalutato il teatro popolare della tradizione nigeriana e la folk opera Yoruba, tra gli anni Cinquanta e Ottanta ha scritto decine di drammi e commedie (tradotti da Jaca Book nei volumi Teatro I e Teatro II), tra i quali spiccano capolavori come The Swamp Dwellers (1958); The Lion and the Jewel e The Trials of Brother Jero (1959); A Dance of the Forest (1960) e The Road (1965). Ha inoltre riscritto e adattato alcuni testi fondativi del teatro occidentale (Le Baccanti di Euripide, L'Opera da tre soldi di Brecht, I negri di Genet), ambientandoli in uno scenario africano. Fra le sue più celebri raccolte poetiche: Idanre and Other Poems (1967); A Shuttle in the Crypt (1971); Ogun Abibiman (1976); Mandela's Earth and Other Poems (1988). Anche la sua produzione saggistica si distingue nel panorama della letteratura mondiale contemporanea, in particolare grazie a scritti come Mito e letteratura. Nell'orizzonte culturale africano (1975) – che ben evidenzia il suo impegno per il riconoscimento di una pari dignità culturale tra Africa e Occidente – e Art, Dialogue and Outrage (1988). Nel corso della guerra civile nigeriana viene incarcerato dal 1967 al '69 per un articolo in cui chiedeva un cessate il fuoco. La sua drammatica esperienza in cella di isolamento è narrata in L'uomo è morto, testo confluito al pari di altre memorie biografiche nei libri Aké. Gli anni dell'infanzia e Isarà: intorno a mio padre. Nel 2019 è uscito Ode laica per Chibok e Leah, un inno alla bellezza dell'essere umano e alla necessità di lottare contro i fondamentalismi politici e religiosi.

(foto: © Festivaletteratura)

Born in Nigeria in 1934, Akinwande Oluwole "Wole" Soyinka is regarded as one of Africa's best English-speaking poets and playwrights of the 20th century. In 1986, he was awarded the Nobel Prize for Literature. After attending Ibadan and Leeds universities, he studied Drama at the Royal Court Theatre in London. In 1960, he returned to Nigeria and devoted himself to playwriting founding many theatre companies. Renowned the world over for having rediscovered Nigeria traditional popular theatre and Yoruba folk opera, between the 1950s and the 1980s he wrote dozens of dramas and comedies, including masterpieces such as "The swamp dwellers" (1958); "The lion and the jewel" e "The Trials of Brother Jero" (1959); "The dance of the forest" (1960) and "The road" (1965). He has also re-written and adapted Western theatre works ("Le Baccanti" di Euripide, "L'Opera da tre soldi" di Brecht, "I negri" di Genet), setting them in Africa. His most famous poetry collections include "Idanre and Other Poems" (1967); "A Shuttle in the Crypt" (1971); "Ogun Abibiman" (1976), "Mandela's Earth and Other Poems" (1988). His essay production is also noteworthy at international level, thanks to texts such as "Mito e letteratura. Nell'orizzonte culturale africano" (1975) - which illustrates his long commitment for the recognition of an equal cultural dignity between Africa and the West - and "Art, dialogue and outrage" (1988). During the Nigerian civil war, he was imprisoned from 1967 until 1969 for an article in which he demanded a ceasefire. His dramatic experience in solitary confinement is narrated in his "L'uomo è morto", together with other biographical memoirs that have been described in "Aké. Gli anni dell'infanzia", and "Isarà: intorno a mio padre".

Bibliografia

Gli interpreti, Jaca Book, 1976 (2017)

La morte e il cavaliere del re, Jaca Book, 1979 (1993)

Teatro I, Jaca Book, 1979

Teatro II, Jaca Book, 1980

La strada, Jaca Book, 1980 (2018)

Stagione di anonimia, Jaca Book, 1981 (2017)

Aké. Gli anni dell'infanzia, Jaca Book, 1984 (2012)

La foresta dei mille demonii. Ovvero una libera traduzione di Ogboju Ode Ninu Igbo Irunmale di D.O. Fagunwa, Mondadori, 1985

L'uomo è morto, Jaca Book, 1986 (2016)

Ogun Abibiman. Testo inglese a fronte, Supernova, 1992

Mito e letteratura. Nell'orizzonte culturale africano, Jaca Book, 1995

Ìsarà: intorno a mio padre. Un viaggio, Jaca Book, 1996

La strada, Jaca Book, 1997

Turisti e soldatini, Adn Kronos libri, 2000

Le baccanti di Euripide. Un rito di comunione, Zona, 2002

Clima di paura, Codice, 2005

Il peso della memoria, la tentazione del perdono, Medusa, 2007

Sul far del giorno, Frassinelli, 2007 (La nave di Teseo, 2016)

Abiku e altre poesie. Antologia poetica, a cura di Gaetano Longo, Puzzo, 2012

Africa, Bompiani, 2015

L'uomo è morto? Smurare la libertà, Jaca Book, 2018

Ode laica per Chibok e Leah, Jaca Book, 2019

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