04/09/2008 - Vocabolario europeo

VOCABOLARIO EUROPEO. La parola (d)agli autori


2008_09_04_039
Predrag Matvejevic - dal croato, 'kruh' s.m.: pane
 Seray Sahiner - dal turco, 'belki' avv.: forse
 Da quando la letteratura ha perso prestigio linguistico, gli scrittori non fanno più testo e le parole si sono un po' spente. E oggi che si cercano di definire gli elementi di una comune identità europea, il rischio è - anche dal punto di vista linguistico - di arrivare a un anonimo accordo al ribasso. Per evitare tutto questo, Festivaletteratura ha chiesto agli autori di riprendere la parola e di regalarne una, tratta dalla propria lingua, da inserire in un vocabolario condiviso. Al linguista Giuseppe Antonelli il compito di registrare le varie voci.
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Italiano
Secondo appuntamento di "Vocabolario Europeo", rubrica che si articolerà per tutta la durata del festival in vari incontri, tutti tenuti nella Chiesa di S. Maria della Vittoria, e che avrà come protagoniste le lingue dell'Unione Europea. Con una citazione sul plurilinguismo, tratta da un libro di Claude Hagège, Giuseppe Antonelli introduce i suoi ospiti: Predrag Matveevic e Seray Sahiner, rappresentanti di due paesi non ancora inclusi nell'Ue, imprescindibili nondimeno da una storia linguistica e culturale dell'Europa. Due scrittori, due parole: 'kruh', in croato 'pane', e 'belki', 'forse' in turco. Etimologico e culturale il discorso di Matvejevic; di natura quasi sociologica quello della Sahiner. Per Matvejevic 'kruh' è legato al plurilinguismo della Bosnia della sua infanzia, alla sua amicizia con un soldato delle truppe di occupazione italiane. Per Sahiner 'belki' esprime invece l'incertezza del vivere di molte donne turche, divise tra aspirazioni interiori e imposizioni esteriori, nell'inquietudine per il domani e che nonostante tutto riescono a conservare una speranza per il futuro. E cita un proverbio turco: «la speranza è il pane del povero».

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