06/09/2012
Joe R. Lansdale con Chiara Codecà
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In più di trent'anni di febbrile attività, Joe R. Lansdale ha creato uno stile tutto suo, un'incredibile miscela di horror, fantascienza e comicità punteggiata degli eterni problemi americani come il razzismo, la povertà e la violenza. "Acqua buia" è il suo ultimo libro, il migliore a detta dello stesso autore, una riscoperta della forza trascinatrice dell'"American dream" durante la Grande Depressione. I toni da fiaba noir riuniscono i drammi degli anni '30 alla crisi odierna, creando metafore ed analogie che permettono di individuare la strada per uscirne. Lo intervista la giornalista Chiara Codecà.
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Nella bella location di piazza Castello, stasera il pubblico del festival ha avuto il piacere di assistere alla divertente chiacchierata di Chiara Codecà con Joe R. Lansdale. L'evento rientra nel programma di "Scrittori nella rete", presenti quindi, anche le telecamere di Telecom Italia che lo hanno reso disponibile in livestreaming sul loro sito oppure on demand.
L'intervistatrice Codecà ha introdotto l'autore con una frase veramente azzeccata: «Ti bastano cinque righe per capire che è Lansdale»; proprio così, grazie al suo tipico modo di scrivere ricco di suspense, di tensione, ma in grado di sdrammatizzare nella stessa riga con una battuta di pungente ironia, non priva, magari, di termini scurrili.
Lansdale si è guadagnato l'appellativo di narratore di storie mojo, nome ripreso da uno dei suoi romanzi, "Mucho Mojo", per la sua unica capacità di mescolare insieme generi differenti come il pulp, il noir e lo humor con un irrefrenabile aspirazione all'assurdo nello svolgere i suoi plot: non è raro che sotto le spoglie di un personaggio apparentemente innocente si nasconda in realtà un efferato assassino. L'intervista è stata tutta all'insegna dell'ironia e del divertimento grazie alla spigliatezza di Lansdale che ha divertito gli spettatori con tante battute di spirito, scherzando anche con il traduttore, con il suo accento texano. Venendo al suo ultimo libro "Acqua buia" Lansdale ha spiegato perché ha scelto di rappresentare la storia durante la depressione americana, periodo che gli veniva spesso raccontato dai genitori, con la grande miseria e i sacrifici che dovevano fare per sopravvivere. Anche in quest'ultimo libro i personaggi sono dei giovani, di cui Lansdale ama il modo di vedere il mondo e la capacità di stupirsi. L'autore ha poi ricordato la sua passione giovanile per la lettura dei fumetti, dei racconti, amore che lo ha poi avvicinato alla scrittura. Dopo i suoi primi tentativi di scrivere fumetti, ha ringraziato la perseveranza della moglie che, stanca di sentire i suoi racconti fantastici, lo ha costretto alla scrivania a gettare bianco su nero tutte le sue storie.
L'intervistatrice Codecà ha introdotto l'autore con una frase veramente azzeccata: «Ti bastano cinque righe per capire che è Lansdale»; proprio così, grazie al suo tipico modo di scrivere ricco di suspense, di tensione, ma in grado di sdrammatizzare nella stessa riga con una battuta di pungente ironia, non priva, magari, di termini scurrili.
Lansdale si è guadagnato l'appellativo di narratore di storie mojo, nome ripreso da uno dei suoi romanzi, "Mucho Mojo", per la sua unica capacità di mescolare insieme generi differenti come il pulp, il noir e lo humor con un irrefrenabile aspirazione all'assurdo nello svolgere i suoi plot: non è raro che sotto le spoglie di un personaggio apparentemente innocente si nasconda in realtà un efferato assassino. L'intervista è stata tutta all'insegna dell'ironia e del divertimento grazie alla spigliatezza di Lansdale che ha divertito gli spettatori con tante battute di spirito, scherzando anche con il traduttore, con il suo accento texano. Venendo al suo ultimo libro "Acqua buia" Lansdale ha spiegato perché ha scelto di rappresentare la storia durante la depressione americana, periodo che gli veniva spesso raccontato dai genitori, con la grande miseria e i sacrifici che dovevano fare per sopravvivere. Anche in quest'ultimo libro i personaggi sono dei giovani, di cui Lansdale ama il modo di vedere il mondo e la capacità di stupirsi. L'autore ha poi ricordato la sua passione giovanile per la lettura dei fumetti, dei racconti, amore che lo ha poi avvicinato alla scrittura. Dopo i suoi primi tentativi di scrivere fumetti, ha ringraziato la perseveranza della moglie che, stanca di sentire i suoi racconti fantastici, lo ha costretto alla scrivania a gettare bianco su nero tutte le sue storie.