07/09/2012 - I luoghi del cuore

LA PIAZZA DEI CAVALLI DI PIACENZA

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«Si direbbe che nessuna pittura sia in grado di riprodurre un così ricco paesaggio». Così scriveva Montaigne nel 1581 in viaggio per l'Appennino marchigiano. E, come Montaigne, Chateaubriand, Goethe, Cechov e numerosi altri scrittori hanno lasciato spazio nelle loro pagine alla contagiosa meraviglia del territorio italiano, in cui natura e arte si confondono in modo sorprendente. Oggi che molte delle mete raccontate in quei diari di viaggio d'eccezione rischiano di essere oggetto di degrado, è ancora agli scrittori che Festivaletteratura chiede di rinnovare la memoria di piazze, borghi e palazzi del nostro paese a cui sentono di appartenere. Ogni giorno, in uno spazio storico di Mantova poco conosciuto, un ospite del Festival descriverà il proprio luogo del cuore dialogando con il critico letterario Silvio Perrella.
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Si è parlato del Texas più che dell'Italia al secondo incontro de "I luoghi del cuore", rassegna promossa da Festivaletteratura in collaborazione con FAI (Fondo Ambiente Italiano). D'altra parte, l'ospite straniero invitato a fare compagnia al critico Silvio Perrella per promuovere i luoghi italiani degni di essere conosciuti, amati e preservati è Joe Lansdale, famoso autore statunitense di storie Mojo (un mix di thriller, horror, pulp, western, romanzo storico, commedia nera e satira sociale) tutte ambientate nello stato che già John Steinbeck definì «uno stato mentale». Cosa piaccia dell'Italia a Joe Lansdale è lampante se si ascoltano i suoi racconti del paese natale: nell'East-Texas un edificio di cinquant'anni è considerato vecchio («per intenderci, io sono più vecchio» ridacchia), gli spazi immensi scoraggiano l'aggregazione e le persone considerano il Texas ancora un paese a sé, vivono nel passato, ma non lo rispettano, e così nasce la contraddizione. «Ma io amo essere texano» dice l'autore «perché è un paese così grande che finisce per corrispondere a qualsiasi mito le persone creino di esso; e poi la gente assomiglia molto al popolo italiano!». Nonostante Lansdale consideri l'Italia quasi come una seconda casa, la gratitudine verso la patria natia è tanta: furono proprio la desolazione dei grandi spazi naturali americani e la congiuntura storica (l'interesse scientifico per la bomba atomica e la povertà che seguirono la seconda guerra mondiale, ad esempio) ad incentivare la fantasia dello scrittore, permettendogli di realizzare il suo 'sogno americano', ovvero «sopravvivere usando la testa, come il picchio», parafrasando sua madre. La Piazza dei Cavalli di Piacenza è, dunque, solo una scelta rappresentativa dell'Italia agli occhi di uno straniero, un paese dove la storia si respira camminando per strada e sedendosi in piazza per guardare passare tutta la città; «e poi c'è il mio ristorante preferito: Da Pasquale!».

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