Di moda e parole della moda parla Maria Luisa Frisa con Beppe Finessi nell’evento Parole di moda, a Festivaletteratura 2016, raccontando di sé e di come sia approdata al mondo delle riviste patinate e non solo, anche attraverso le parole di e della moda e delle rivoluzioni che gli stilisti hanno attuato negli anni, raccontando attraverso gli abiti la contemporaneità.
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Contemporanea ma allo stesso tempo futurista, vera innovatrice e rivoluzionaria è Nanni Strada che ha cambiato il concetto di sartoria, anzi, se n’è liberata (studiò con un grandissimo “tagliatore” che lavorò con Paul Poiret, il creatore della gonna pantalone) arrivando all’astrazione dell’abito eliminando tutte le strutture e realizzando addirittura “l’abito giù dal corpo”, un pezzo unico senza cuciture, dove la versatilità e la funzionalità sono i primi dictat (abiti comodi e adatti per essere messi in un piccolo bagaglio, che non si sgualciscano, adatti alla donna che viaggia), un approccio che porta la moda nel mondo del design e all’architettura, e nell’incontro Abitare l’abito al Festivaletteratura 2012, scopriamo le collaborazioni eccellenti – Missoni, Fiorucci, Max Mara – e le campagne fotografiche firmate da Oliviero Toscani. Una marziana della moda, arrivata da un altro pianeta ma che ha codificato un nuovo linguaggio.
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Cucire è un’arte antica e che richiede molti talenti: la precisione, la cura del dettaglio e la pazienza, ma è anche un atto di unione collettiva, le donne di una volta si ritrovavano tutte insieme per cucire e chiacchierare combinando pezzi di stoffa e di storie meravigliose realizzando coperte di patchwork ognuna unica nel suo genere. Tracy Chevalier e Chicca Gagliardo nell’incontro Cucire insieme una storia del 2015, si ritrovano una accanto all’altra e cuciono un raffinato ricamo letterario.
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Nell’ultima edizione di Festivaletteratura Jane Sautière ed Elvira Seminara in Abiti, nobilitano un’azione che compiamo ogni giorno – aprire l’armadio – eliminando ogni frivolezza; i nostri vestiti sono un’autobiografia e un archivio ma anche una macchina del tempo, oggetti eccezionali ed impietosi, che ci ricordano chi eravamo o non siamo più. Dopo aver ascoltato questo dialogo ad alto potere di identificazione non potremo far altro che correre al nostro guardaroba e guardare gli abiti uno per uno e sarà come sfogliare un album di fotografie.
Trama /trà·ma/ sostantivo femminile – il filo che costituisce una parte del tessuto e allo stesso tempo la sintesi di un’opera narrativa… che qui si abbinano, grazie a coloro che riescono a tessere storie.
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